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Processo “Rimpiazzo”: eseguite 12 misure cautelari per la “Locale di Piscopio” [I NOMI]

La Polizia di Stato ha eseguito il provvedimento applicativo di misura cautelare adottato dal Tribunale di Vibo Valentia, su richiesta della procura della Direzione distrettuale antimafia, a carico di dodici imputati nel processo “Rimpiazzo”, dopo il deposito della motivazione della sentenza di primo grado con la quali gli imputati sono stati condannati, rispettivamente, per il reato di associazione a delinquere di stampo mafioso ovvero per il reato di associazione a delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, aggravato dal metodo mafioso. Si tratta del processo avente ad oggetto la contestazione associativa relativa all’articolazione ‘ndranghetista denominata “Locale di Piscopio”, operante sul territorio delle frazioni vibonesi di Piscopio, Longobardi e Bivona, Vibo Marina e Porto Salvo, nonche’ la contestazione associativa relativa al traffico di sostanza stupefacente. Per cinque imputati il Tribunale ha adottato la misura cautelare della custodia in carcere, per gli altri sette la misura cautelare dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.

Gli arrestati, tutti di Piscopio (frazione di Vibo Valentia) condotti in carcere per associazione mafiosa sono Benito La Bella, Giuseppe D’Angelo, Domenico D’Angelo, Angelo David e Francesco Felice. Obbligo di firma tre volte a settimana per i condannati per narcotraffico: Nazzareno Pannace, di Vibo ma domiciliato a Bologna; Francesco Popillo, di Vibo ma residente a Bologna; Giuseppe Lo Giudice, di Piscopio; Michele Staropoli, di Piscopio; Pierluigi Sorrentino, di Vibo Marina; Ippolito Fortuna, di Vibo Marina; Michele Silvano Mazzeo, di Mileto.

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