«Lo Stato e le sue articolazioni locali hanno il dovere di rimuovere, come dice la Costituzione, gli ostacoli di ordine economico e sociale che limitano la libertà e l’uguaglianza dei cittadini. Cittadini che hanno pari dignità sociale, senza distinzione – come recita l’art. 3 – di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. La realtà però è purtroppo ben lontana dal dettato costituzionale e non si possono nascondere i gravi ritardi che si vivono, specie in regioni come la Calabria, dal punto di vista della garanzia dei diritti e della tutela delle persone più fragili. Troppo poco viene fatto in questo settore, dove tutto o quasi è delegato alle famiglie e alle associazioni di volontariato che svolgono un lavoro prezioso ed encomiabile».
Lo ha detto il consigliere regionale Antonio Lo Schiavo intervenendo, questa mattina, nella sala consiliare dell’Amministrazione provinciale, al VII Congresso provinciale dell’Ente nazionale sordi di Vibo Valentia su invito del presidente Silvestro Grillo.
«Uno dei ritardi più odiosi da colmare nella nostra regione – ha aggiunto Lo Schiavo – è quello che investe le politiche sociali, spesso inadeguate se non del tutto insufficienti. Su questo fronte bisogna lavorare e investire risorse, creando strutture di supporto, non solo sanitario ma anche e soprattutto sociale, alle categorie più fragili, intervenendo per contrastare le marginalità e per colmare le distanze tra la piena fruizione dei diritti e chi è affetto da disabilità di varia natura. Le infrastrutture sociali non sono meno importanti di quelle materiali. E se le ingentissime risorse in arrivo in Calabria con il Por o il Pnrr si concentreranno soprattutto sulle infrastrutture materiali non bisogna dimenticare il sociale e il sostegno alle disabilità. I più fragili non chiedono altro che poter condurre una vita normale, poter avere accesso ai servizi collettivi, poter frequentare luoghi di socialità e di cultura, poter usufruire del trasporto pubblico. E sono queste le richieste che provengono anche dall’Ente nazionale sordi di Vibo Valentia che chiede che anche in Calabria, al pari di quanto avviene nelle altre regioni, possa essere garantito l’accesso ai servizi collettivi prevedendo anche facilitazioni economiche tramite una card dedicata. Una richiesta che non posso non fare mia e che intendo portare all’attenzione delle Commissioni competenti e del Consiglio regionale nei prossimi giorni».