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Il bilancio del procuratore Di Palma: “In Calabria nessuna struttura socio-sanitaria per i minori”

In Calabria, la situazione relativa alla gestione dei minori in difficoltà psichiche è giunta a un punto critico. Mentre il numero di ragazzi con problematiche psichiatriche continua a crescere, la regione non dispone di una rete adeguata di strutture socio-sanitarie specializzate per affrontare questa emergenza. Il Procuratore dei Minorenni di Reggio Calabria, Roberto Di Palma, nel consueto incontro di fine anno, ha sollevato con forza questa problematica, esprimendo preoccupazione per l’incapacità del sistema di rispondere adeguatamente ai bisogni dei giovani.

Le strutture esistenti, come le case-famiglia e le comunità, non sono attrezzate per gestire i casi psichiatrici. Di Palma ha sottolineato il rischio che, in mancanza di adeguate risorse e competenze, i ragazzi possano causare danni a sé stessi o ad altri. Questo scenario di emergenza, che il procuratore denuncia da anni, sembra rimanere inascoltato, con pochi passi concreti per risolvere la questione.

“Ho l’impressione che la mia voce sia un grido nel deserto”, ha dichiarato Di Palma, auspicando che il problema venga finalmente affrontato prima che si verifichino tragici incidenti che finirebbero per dare una tragica visibilità alla questione. È un appello urgente per una riforma del sistema, che non può più essere rimandata.

Nel corso di una conferenza stampa tenutasi per fare il punto sulle attività svolte dall’ufficio del procuratore dei minorenni nel 2025, Di Palma ha fornito il rendiconto annuale. Quest’anno, sono stati registrati 254 fascicoli penali a carico di minori coinvolti in reati, con una definizione di 262 fascicoli. Sebbene i dati mostrino un incremento nella risoluzione dei casi rispetto al 2024, quando erano stati definiti solo 170 fascicoli su 261 iscritti, il procuratore ha sottolineato come la maggior parte dei minori coinvolti non costituisca un “caso singolare”, ma rappresenti un fenomeno sociale in crescita.

Tra le statistiche emerse, quella degli arresti ha visto una lieve diminuzione: 9 arresti nel 2025, rispetto ai 20 dell’anno precedente. Tuttavia, Di Palma ha precisato che questa flessione non è particolarmente significativa, considerando che nel 2024 un’operazione aveva portato all’arresto di sei minori in un solo colpo.

Un dato positivo riguarda la risoluzione di procedimenti per reati da parte di persone ignote, con 49 su 50 casi definiti nel 2025, un risultato che evidenzia l’efficienza dell’ufficio.

Un aspetto che ha destato particolare attenzione è il ritorno alla misura della “prova” per i minori. Questo tipo di intervento, che permette ai giovani coinvolti in procedimenti penali di dimostrare il loro impegno per una rieducazione, è aumentato. Nel 2025, infatti, sono stati 66 i minori sottoposti a questa misura, contro i 58 dell’anno precedente, segno di un trend che sta tornando a crescere.

Di Palma ha anche fornito un bilancio relativo al settore civile: nel 2024 erano stati iscritti 769 fascicoli, mentre quest’anno si è registrato un calo, con 516 fascicoli iscritti, ma già arrivati a 535 entro la fine dell’anno.

Nel contesto delle misure speciali adottate per i minori provenienti da ambienti mafiosi, il progetto “Liberi di scegliere” ha visto una diminuzione dei casi, con 15 minori iscritti nel 2025, rispetto ai 26 del 2024. Questo calo non è legato a un cambio di orientamento, ma piuttosto alla minore incidenza di situazioni di questo tipo nell’anno appena trascorso. Il progetto, peraltro, potrebbe diventare una legge dello Stato già nei primi mesi del 2026.

In generale, il procuratore Di Palma ha espresso soddisfazione per il lavoro svolto dal suo ufficio, che continua a rispondere tempestivamente alle esigenze di giustizia per i minori. I numeri, seppur positivi, sono solo uno specchio di un sistema che ancora non è in grado di rispondere pienamente alle necessità sociali e sanitarie dei giovani, in particolare quelli con problematiche psichiatriche. È fondamentale che le istituzioni si attivino per creare strutture adeguate, che possano garantire una risposta più efficace e sicura, evitando il rischio di gravi incidenti e traumi.

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