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Il sindaco Falcomatà a Pellegrina di Bagnara per le celebrazioni ufficiali in onore della Patrona Santa Barbara

Il sindaco metropolitano Giuseppe Falcomatà ha preso parte alle celebrazioni in onore di Santa Barbara nella chiesa di Maria Santissima Annunziata a Pellegrina, nel Comune di Bagnara. Centinaia di fedeli si sono riuniti, insieme al parroco Giuseppe Saraceno ed a Giuseppe Marino, Priore della venerabile congrega di Santa Barbara, in un rito che si ripete da molti anni per celebrare “la coraggiosa martire segno di protezione nelle prove e sostegno per quanti affrontano pericoli improvvisi”. Alla celebrazione eucaristica che ha visto la partecipazione di autorità militari, del sindaco di Bagnara, Adone Pistolesi, e di numerosi cittadini per l’omelia tenuta da padre Carlo Cuccomarino, protopapa e cappellano della Casa circondariale di Arghillà, è seguita la processione della sacra effige di Santa Barbara fino ai festeggiamenti civili con giochi di luci e fuochi d’artificio.

«Sono sempre felice di onorare quelle che sono le tradizioni del nostro territorio», ha detto il sindaco Falcomatà sottolineando l’importanza delle celebrazioni organizzate a Pellegrina in onore di Santa Barbara. Un ringraziamento particolare, Falcomatà, lo ha riservato alla comunità parrocchiale ed alla Congrega che «sono profondamente impegnate in un evento divenuto patrimonio collettivo e in grado di sviluppare un sentimento di identità metropolitana».

«Questo – ha evidenziato il sindaco – è un aspetto istituzionale che dobbiamo curare e valorizzare sempre di più con la presenza e, naturalmente, con il sostegno a chi, con enormi sacrifici, coinvolge il territorio per mantenere viva una tradizione».

Giuseppe Falcomatà ha, quindi, rievocato il forte legame personale che lo lega a Santa Barbara, cui è devota la propria famiglia.

Al termine della funzione religiosa, il sindaco metropolitano ha consegnato una targa di merito che la Congrega ha voluto assegnare a Massimo Capparella, militare del nucleo investigativo centrale della Polizia penitenziaria di Roma, per il contributo offerto all’apertura della “teca Giovanni Falcone” che contiene la Fiat Croma blindata della scorta del giudice ucciso a Capaci il 23 maggio 1992, divenuta simbolo del sacrificio per la giustizia e monito contro ogni forma di criminalità organizzata.

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