Dopo la diciannovesima Giornata Europea contro la tratta di esseri umani si sono celebrati anche i 25 anni del Sistema Antitratta.
E sulla scia di questi momenti, la Piccola Opera Papa Giovanni, ente capofila del Progetto In.c.i.pi.t., è stata all’Istituto Boccioni/Fermi di Reggio Calabria per sensibilizzare sui diritti umani e il contrasto alla tratta. L’incontro con gli studenti ha visto gli operatori del progetto approfondire le diverse forme di sfruttamento e schiavitù, grazie anche alla testimonianza di una mediatrice che ha ripercorso alcuni aspetti essenziali del fenomeno migratorio.
All’interno del progetto IN.C.I.P.I.T., i dati regionali relativi all’anno 2024 registrano approssimativamente tra le 800 e le 900 persone incontrate nell’ambito delle diverse azioni di emersione (Unità di contatto con vittime di sfruttamento sessuale, accattonaggio, lavorativo, Sportelli drop-in, consulenze) in prevalenza uomini, più di 100 le persone che hanno avuto accesso al programma di assistenza sia in modalità residenziale che in presa in carico territoriale.
Nella sola Piana di Gioia Tauro, dove l’Associazione Piccola Opera è operativa con 2 sportelli dedicati allo sfruttamento lavorativo nella precedente annualità di progetto (01.03.2024/31.07.2025) ha supportato 399 lavoratori migranti. A questi vanno aggiunti i migranti supportati dalla stessa Associazione nella provincia reggina con le altre attività di progetto (donne accolte con i rispettivi figli, persone incontrate dalle unità di contatto rivolte a vittime di accattonaggio e, ancora, persone ascoltate da consulenti Incipit e segnalate da altri enti e servizi).
Il nostro Paese è stato precursore, a livello europeo, sugli interventi sistemici a tutela delle vittime di tratta di esseri umani e grave sfruttamento. È opportuno evidenziare che il Sistema Antitratta italiano ha saputo coniugare il contrasto alle reti criminali dedite alla tratta e al grave sfruttamento con la protezione, l’assistenza e l’inclusione delle vittime attraverso il doppio canale, sociale e giudiziario, del permesso di soggiorno ex art. 18 del Decreto Legislativo 286/1998.
Negli ultimi 10 anni i Progetti Antitratta italiani, hanno identificato oltre 22.500 vittime di tratta e/o grave sfruttamento, di queste oltre un terzo (più di 8.000) ha deciso di accedere ad un programma di assistenza e integrazione sociale. In questi 10 anni i fenomeni sono fortemente mutati, a partire dal genere delle persone identificate dai Progetti Antitratta: passate da una presenza femminile che si assestava sull’88% nel 2016 fino ad oggi dove rappresentano il 45%; mentre nello stesso periodo la componente maschile è passata dall’11% al 52%, senza dimenticare le persone transessuali, che rappresentano il 2-4%, spesso vittime di sfruttamento sessuale.
Sono variate anche le nazionalità e gli ambiti di sfruttamento, con una prevalenza dello sfruttamento lavorativo di persone provenienti principalmente dal Nord-Africa e dal Sud-Est asiatico. Allo stesso tempo è andato riducendosi, in modo importante, il numero di donne identificate nell’ambito dello sfruttamento sessuale, contestualmente alla riduzione delle presenze delle persone che si prostituivano nelle strade italiane, un dato questo, monitorato costantemente dalle Unità di Strada e di Contatto italiane attraverso mappature nazionali periodiche. Le presenze in strada sono passate dalle 3.186 persone rilevate nel maggio 2017, data della prima mappatura nazionale, alle 1.413 del giugno 2025. Ciò non significa che il fenomeno dello sfruttamento sessuale sia stato eradicato, ma bensì che sia divenuto più difficile da intercettare.
Le reti criminali dedite alla tratta e allo sfruttamento, infatti, si avvalgono delle nuove possibilità offerte dalla tecnologia digitale (social network, app di messaggistica, piattaforme online..) per adescare e sfruttare le vittime, con modalità che rendono il fenomeno stesso meno visibile e difficilmente monitorabile e, di conseguenza, le vittime che ne rimangono coinvolte, non facilmente raggiungibili dagli operatori dei progetti.
La riflessione fondamentale è che per restare al passo di fenomeni tanto complessi quanto mutevoli, sia necessario l’impegno di ciascuno e delle istituzioni tutte sia nella tutela delle vittime che nel contrasto alle reti criminali.
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Progetto Incipit: giornata di sensibilizzazione contro la tratta di esseri umani presso l’istituto Boccioni/Fermi di Reggio Calabria
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