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Ripepi: “Reggio Calabria maglia nera d’Italia: Falcomatà consolida l’unico risultato ottenuto, l’ultimo posto”

«Reggio Calabria è di nuovo fanalino di coda d’Italia: una fotografia impietosa quella scattata dal Sole 24 Ore che certifica l’ultimo (dei tanti) gravissimo fallimento amministrativo di Giuseppe Falcomatà. Ebbene, dopo dodici lunghi anni di questo malgoverno, Reggio non solo non è stata risollevata, ma ha consolidato il risultato peggiore possibile: l’ultimo posto assoluto nelle classifiche nazionali sulla qualità della vita. Un record negativo che pesa come un macigno e che nessun artificio comunicativo può nascondere».

«Una cosa è chiara. In questi dodici anni Falcomatà è almeno riuscito a mantenere con costanza un primato: l’ultimo posto nelle classifiche», esordisce così Massimo Ripepi, Presidente della Commissione Controllo e Garanzia del Comune di Reggio Calabria: «Gli anni passano ma i dati rimangono rossi, e quelli relativi all’ultima indagine del 2025 parlano chiaro: la classifica generale, basata su 90 indicatori (suddivisi in sei macro-aree: ricchezza e consumi; affari e lavoro; ambiente e servizi; demografia, salute e società; giustizia e sicurezza; cultura e tempo libero), colloca la provincia di Reggio Calabria al fondo della graduatoria».

«Non si tratta di uno scivolone temporaneo: in ogni macro-categoria, Reggio resta tra le peggiori province italiane, con punteggio minimo o vicinissimo allo zero in parametri fondamentali come reddito medio, lavoro, servizi pubblici, welfare e infrastrutture.», prosegue Ripepi, «In particolare, l’indagine del Sole 24 Ore di quest’anno conferma che la qualità della vita nelle fasce generazionali (bambini, giovani e anziani) è tra le peggiori del Paese per la nostra provincia.»

«Chi ha governato per dodici anni avrebbe dovuto lasciare una città migliore. Invece lascia una Reggio piegata, immobile, impoverita, costretta a convivere con un primato vergognoso che si ripete anno dopo anno. L’idea che bastino il “sole e il mare” per farci dimenticare le carenze strutturali è stata smentita dai numeri e dalla realtà quotidiana che ogni reggino vive sulla propria pelle.», attacca Ripepi.

«Oggi più che mai serve una svolta vera. Basta con l’autoreferenzialità, basta con la propaganda, basta con il racconto di una città inesistente. Reggio Calabria ha bisogno di una guida nuova, competente, concreta, capace di affrontare le emergenze e di restituire dignità e futuro a questa comunità splendida ma stremata.»

«A tutto ciò si aggiunge un fatto gravissimo: il sindaco Falcomatà, per meri interessi personali e di partito, ha bruciato la possibilità storica di chiedere opere compensative per svariati miliardi di euro legate alla costruzione del Ponte sullo Stretto. L’unica cosa che è riuscito a fare (incredibile ma vero) è stato utilizzare soldi pubblici per fare ricorso contro la realizzazione dell’opera del secolo, quella che potrebbe portare sviluppo gigantesco, investimenti, lavoro e una prospettiva straordinaria per il nostro territorio. Un danno politico enorme che i reggini non dimenticheranno.»

«Dopo dodici anni di medaglie negative, una cosa è chiara: Reggio Calabria merita molto di più dell’ultimo posto. Merita rispetto, visione e cambiamento.», conclude Massimo Ripepi.

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