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Truffa e falso in bilancio, processo agli ex vertici della Viola Reggio Calabria: condannati Muscolino e Monastero

Si è concluso con tre condanne e un’assoluzione il processo per truffa e false comunicazioni in bilancio a carico degli ex dirigenti della “Viola Reggio Calabria”, la società di basket della città dello Stretto.

La sentenza è stata emessa dal Tribunale di Reggio Calabria, presieduto dal giudice Pina Porchi, che ha condannato a un anno e 6 mesi di reclusione l’ex socio e amministratore di fatto Giovanni Cesare Muscolino e l’ex presidente Raffaele Monastero.

A quest’ultimo il Tribunale ha concesso la sospensione della pena.

È stato condannato a un anno, solo per il reato di false comunicazioni in bilancio, l’ex consigliere delegato della Viola Francesco Terranova che, invece, è stato assolto dal reato di truffa.

Sono cadute le accuse, infine, per l’ex socio e amministratore di fatto Giuseppe Campisi che è stato assolto per non aver commesso i fatti.

Per tutti il rinvio a giudizio era stato disposto nel marzo 2023 mentre la vicenda risale a cinque anni prima quando, nel 2018, la parte offesa Aurelio Coppolino aveva comprato la Viola. Costituitosi parte civile, secondo la Procura, Coppolino sarebbe stato indotto in errore dagli indagati che non lo avrebbero informato “in ordine alla reale consistenza delle passività della società – è scritto nel capo di imputazione – determinando l’acquisto dell’intero capitale sociale al prezzo di 900 euro, senza manlevare la società dai debiti maturati nei confronti della Città metropolitana di Reggio Calabria per 825mila euro e del Comune di Reggio Calabria per 112mila euro”. Per i pm, gli ex dirigenti della Viola avrebbero omesso “consapevolmente di riportare nelle passività dello stato patrimoniale del bilancio” i debiti maturati con i due enti per l’utilizzo dell’impianto sportivo Pianeta Viola e del PalaCalafiore. Per questo motivo il Tribunale ha condannato i tre imputati ritenuti colpevoli anche al risarcimento danni subiti da Aurelio Coppolino.

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