«Unità e sinergia per una cultura universale, che sia di tutti e per tutti». Su questo concetto è ruotato l’intervento del sindaco Giuseppe Falcomatà che, nella cerimonia conclusiva dei Premi Rhegium Julii, è intervenuto – per l’ultima volta nel ruolo di primo cittadino – rivolgendo il suo saluto e quello dell’amministrazione metropolitana alla numerosa platea del teatro “Francesco Cilea” ed ai vincitori del riconoscimento assegnato dalla Fondazione presieduta da Pino Bova.
La prima riflessione del sindaco si è concentrata su un video proiettato in apertura della serata, incentrato sulla pace nel mondo: «Questo cortometraggio è la dimostrazione che il percorso che abbiamo intrapreso, anche lo scorso anno, per candidare Reggio a Capitale italiana della cultura, era un percorso corretto. Noi abbiamo posto all’attenzione del Ministero della Cultura l’idea di una città che non si guardava semplicemente allo specchio rispetto ai suoi 3 mila anni di storia, ma che aveva e ha l’ambizione di assumere su di sé il dovere di fare un pezzettino di strada per attuare politiche di pace».
Nel ringraziare il Rhegium Julii che «questo percorso lo porta avanti, nella nostra città, da 57 anni», Giuseppe Falcomatà si è concentrato sul valore e sul ruolo rappresentati dalla Fondazione in oltre mezzo secolo di vita: «Dodici anni fa, la cultura a Reggio Calabria era qualcosa di divisivo in una città divisa che si portava, addosso, macerie di difficoltà di diversa natura. Al suo interno, la cultura era rappresentata da tantissime associazioni che facevano e fanno un lavoro straordinario per promuoverla nella misura in cui, però, ognuno lavorava per conto proprio. Il Rhegium Julii ci insegna, invece, che la cultura è qualcosa che va condiviso. Non si possono rivendicare primogeniture, ma si ha il dovere di cooperare, di fare squadra, di fare quella famosa sinergia della quale tanto si parla e si abusa. Ecco, l’idea che un cartellone di iniziative, una programmazione culturale possa partire da un’associazione ed essere condivisa con le tante realtà che fanno cultura nella nostra città, 12 anni fa era una cosa di impensabile. Il Rhegium Julii ci dà un esempio importante e noi, anche per questo, lo prendiamo come esempio di dialogo e cooperazione». «Noi – ha aggiunto – il Rhegium Julii, lo dobbiamo ringraziare per tutto quello che sta facendo, per il modo in cui lo sta facendo e lo continuerà a fare».
«Questo – ha concluso Falcomatà – è il mio ultimo saluto al premio Rhegium Julii da sindaco e vi posso soltanto ringraziare per tutto quello che avete fatto nel rappresentare un baluardo per le programmazioni delle politiche culturali della nostra città. Tuttavia, al di là dei ruoli che si occupano, per me il Rhegium Julii rappresenterà sempre un punto di riferimento».
