“La nota che ha diramato il sindaco di Polistena per commentare l’incontro che la Fondazione Girolamo Tripodi ha avuto con il Presidente della Regione Roberto Occhiuto sulle problematiche dell’Ospedale Santa Maria degli Ungheresi di Polistena, risulta tanto spregevole e vomitevole che non può rimanere senza una risposta adeguata ed opportuna.
Innanzitutto, occorre dire che anche in questo caso ha gettato la maschera dell’interesse collettivo, dimostrando, ancora una volta, ove ce ne fosse ancora bisogno, che il suo interessamento per l’ospedale di Polistena è semplicemente l’ostentazione di una facciata diretta e mirata solo ed esclusivamente alla mera propaganda, dietro la quale c’era e c’è il vuoto pneumatico più assoluto.
Come spiegare altrimenti una reazione così scomposta e del tutto irragionevole ed insensata di fronte ad un incontro al massimo livello sui temi dell’ospedale: se fosse stato in buona fede e avesse interpretato il ruolo di sindaco nel modo giusto a favore della sua collettività, avrebbe salutato, come fanno tutti i cittadini onesti di Polistena, con favore ed entusiasmo l’incontro avvenuto, poiché foriero di possibili sviluppi positivi per l‘ospedale e per la sanità, ma la sua reazione dimostra come dell’ospedale e della salute dei cittadini non gliene può “fregar de meno” essendo solo uno strumento funzionale alla sua propaganda personalistica e privatistica che non accetta che altri soggetti come la Fondazione Girolamo Tripodi o il MpRC, possano occuparsi dell’ospedale in quanto se lo fanno si rendono responsabili di “lesa maestà” nei confronti del dittatorello del comune, che così facendo conferma di avere realmente in sprezzo il destino dell’ospedale di Polistena.
E, quindi, conseguentemente l’attacco alla Fondazione Girolamo Tripodi ed ai suoi massimi dirigenti assume livelli parossistici e di forte rilievo penalistico. Non basta più averla etichettata come “un’associazione a delinquere”, cosa della quale il sindaco di Polistena dovrà rispondere come imputato il prossimo 13 novembre nell’udienza processuale che si terrà presso il Tribunale di Palmi, invece di ringraziarla ed elogiarla per questa azione meritoria, annunciata peraltro pubblicamente nel comizio tenuto sabato 11 ottobre a Polistena, come qualsiasi sindaco normale avrebbe fatto ponendo al centro gli interessi della comunità da lui amministrata, adesso il sindaco di Polistena scarica contro la Fondazione Girolamo Tripodi ed i suoi massimi dirigenti tutto il livore, la rabbia e la frustrazione accumulati a seguito del clamoroso e devastante fallimento elettorale della sua candidatura alle recenti elezioni regionali, che lo hanno visto conseguire il 96° (novantaseiesimo) posto nella graduatoria regionale dei candidati, un numero così alto che non rientra neppure tra quelli da giocare eventualmente al lotto.
Pertanto, il MpRC è costretto a prendere atto, ancora una volta, che il fresco trombato sindaco trasformista di Polistena, in evidente stato di permanente disperazione causata dal disastroso e fallimentare risultato conseguito alle recenti elezioni regionali, si caratterizza per la sua scadentissima e fallimentare azione politica che consiste soltanto nell’offendere e minacciare, ingiuriare e dileggiare la Fondazione Girolamo Tripodi, riconosciuta ed apprezzata istituzione sociale e culturale che primeggia in tutta la Calabria (e non solo) per le molteplici attività sociali che porta avanti con enorme successo.
Infatti, il sindaco di Polistena, Mr. 96° tra i candidati alle elezioni regionali, in un crescendo ignobile, indecente e velenoso ha, ancora una volta e senza il minimo senso del pudore, offeso la memoria del rimpianto sen. Girolamo Tripodi, sindaco storico di Polistena e tutt’oggi amatissimo dal popolo polistenese. Le motivazioni di queste ennesime scomposte e volgari, quanto inutili, reazioni del trombato sindaco pro tempore di Polistena sono legate al fatto che grazie al Presidente della Fondazione Girolamo Tripodi abbiamo pubblicamente appreso che l’ospedale di Polistena non corre alcun rischio di chiusura e, al contrario, auspicabilmente potrebbe essere destinatario di interventi per un suo concreto potenziamento, finalizzato a garantire il diritto alla salute dei cittadini.
Ciò si deve al proficuo incontro che la Fondazione Girolamo Tripodi ha avuto con il Presidente della Regione Calabria on. Roberto Occhiuto. Questo importante incontro rappresenta la fine ingloriosa dello spauracchio relativo ad una fantomatica imminente chiusura dell’ospedale di Polistena.
Se ne faccia, pertanto, una ragione il trombato sindaco di Polistena: l’ospedale Santa Maria degli Ungheresi non chiuderà e viceversa sarà oggetto di attenzione da parte del presidente Occhiuto che, prossimamente, vi si recherà personalmente in visita. Conseguentemente, il giochetto della paura e dell’allarme sociale è finito: notizia ferale che ha fatto precipitare nel panico il sindaco di Polistena, molto prossimo a diventare uscente.
In tal senso, dopo il salvataggio dell’ospedale di Polistena avvenuto nel 2008 grazie al preciso e documentato impegno di Michelangelo Tripodi, assessore regionale dell’epoca, e di Girolamo Tripodi, sindaco di Polistena del momento, i quali convinsero l’allora presidente della Regione on. Agazio Loiero a impedire la chiusura dell’ospedale polistenese e prevedere la creazione di due ospedali nella piana di Gioia Tauro, quelli di Polistena e Palmi, oggi, per la seconda volta, dobbiamo ringraziare Michelangelo Tripodi e la Fondazione Girolamo Tripodi per avere sbugiardato la propaganda e per aver definito un risultato fondamentale per cominciare a garantire il diritto costituzionale alla salute anche per il popolo di Polistena e della Piana. Va nella giusta direzione la garanzia, espressa dalla viva voce del presidente della Regione Calabria, di considerare, senza se e senza ma, l’ospedale di Polistena come punto fondamentale della rete ospedaliera regionale. Certo adesso dovranno seguire i fatti.
Tuttavia davanti a questo importante impegno che rende onore alla memoria di Girolamo Tripodi, la reazione del sindaco pro tempore di Polistena è stata, come sempre, patetica, volgare e ridicola.
Noi badiamo ai fatti e ai risultati ottenuti a favore della collettività e del popolo di Polistena e della Piana che, nel solco dell’insegnamento di Girolamo Tripodi, si ottengono attraverso il confronto e il dialogo con tutte le Istituzioni, anche quando rappresentate da esponenti politici di collocazione diversa dalla nostra.
Alcuni esempi concreti: nel 1974 il sindaco storico di Polistena Girolamo Tripodi invitò ad inaugurare l’ospedale di Polistena l’allora ministro dei lavori pubblici Giacomo Mancini che non era un comunista, nel 1985 invitò ad inaugurare il nuovo Municipio e l’auditorium comunale il presidente della Regione Calabria dell’epoca Bruno Dominijanni che comunista non era, dopo qualche anno invitò il presidente della Camera dei Deputati Luciano Violante che non era comunista, e ancora nel corso dei decenni furono decine le iniziative pubbliche che videro a Polistena la gradita presenza, su preciso invito del sindaco storico Girolamo Tripodi, di esponenti di vertici istituzionali, di sottosegretari e parlamentari, di assessori e consiglieri regionali, di presidenti e assessori della provincia di Reggio Calabria non comunisti.
Si è trattato di un felice modello amministrativo che ha consentito alla città di Polistena di ottenere importanti finanziamenti per la realizzazione di opere pubbliche, infrastrutture, servizi, scuole, asili, case popolari, ecc. che hanno radicalmente trasformato il territorio. Azioni ed attività che non modificarono di un millimetro la fermezza ideologica e l’orgogliosa appartenenza comunista di Girolamo Tripodi.
Comportamenti coerenti che sono tutto il contrario di quanto avviene oggi a Polistena.
Infatti, a causa della fallimentare gestione del sindaco transfuga, Polistena è paurosamente arretrata ed è tristemente diventata una realtà depressa ed isolata.
Infine, ci piacerebbe sapere cosa pensa don Pino De Masi, che aveva manifestato un suo pubblico pensiero sul clima politico polistenese, nel leggere l’agghiacciante e vergognoso scempio lessicale del sindaco pro tempore di Polistena, il quale ha impunemente utilizzato la parola “guerra”, testualmente e ufficialmente dichiarata oggi contro la Fondazione Girolamo Tripodi, ma praticata concretamente dal sindaco di Polistena da 7 anni a questa parte, nella distrazione generale.
Premesso che si tratta di un fatto gravissimo che sarà certamente denunciato alle autorità competenti al fine di tutelare l’incolumità degli esponenti della Fondazione Girolamo Tripodi, la dichiarazione di “guerra”, un termine che dovrebbe fare inorridire chiunque, annunciata dal trombato sindaco di Polistena, specie in questo momento, è ulteriormente urticante se si pensano gli oltre 20.000 bambini uccisi a Gaza dalla furia genocida di Netanyahu e del suo governo.
Ai veri comunisti, coerenti e non trasformisti, la parola guerra provoca ribrezzo, disgusto ed orrore: evidentemente ai trasformisti noti per la loro arroganza e per la loro miseria etica e morale questa parola piace oltremisura… È questa la differenza tra i veri comunisti e i voltagabbana e traditori.
Chiudiamo per ribadire che, ancora una volta, contano i fatti concreti e questo risultato ottenuto dalla Fondazione Girolamo Tripodi per la salvaguardia dell’ospedale di Polistena e della sanità pubblica rappresenta l’ennesimo elemento per raggiungere quella che rappresenta l’imminente Liberazione di Polistena da un sindaco inadeguato e fallimentare”.
Così in una nota di Movimento per la Rinascita Comunista Calabria.
