“Sconcertante notare come dei dati relativi al benessere ambientale possano essere utilizzati in modo strumentale da chi vuole attaccare l’Amministrazione comunale reggina per ragioni politiche” – è quanto dichiara l’Assessore all’Ambiente Filippo Burrone specificando la parzialità di dati del report promosso da Legambiente e Ambiente Italia: “pur riconoscendo il grande valore sociale delle associazioni promotrici, su un tema fondamentale come l’ambiente e il suo impatto nella vita dei cittadini attraverso le politiche locali, è utile sottolineare che gli indicatori che mettono assieme quest’analisi sono la risultante di più settori e soprattutto di più dati, e molti dei quali ancora sono in fase di trasmissione, per esempio per quanto riguarda Arpacal”.
“Sui complessivi 19 indicatori utilizzati ad esempio – illustra l’Assessore – ben 3 sono afferenti informazioni su qualità dell’aria che non sono state fornite dall’agenzia regionale Arpacal (ad esempio quelli dell’ozono, ossidi di carbonio, azoto e zolfo, polveri sottili PM10 e polveri sottili PM 2,5). Basterebbero solo questi tre parametri, purtroppo non comunicati nonostante la presenza sul territorio comunale di ben tre stazioni fisse di monitoraggio, per determinare un notevole salto in avanti, cosi come accadrebbe, si presume, per le altre città calabresi che risultano anch’esse in coda alla classifica nazionale. Ed ancora – illustra l’Assessore – vi sono parametri probabilmente non attuabili in città come la nostra, quali ad esempio l’indicazione delle zone a traffico limitato, o delle aree pedonali, che evidentemente nel contesto urbano reggino, nonostante alcune attività sperimentali avviate, rischiano di configurare una serie di problematiche in termini di circolazione veicolare per la particolare conformazione urbana del nostro territorio”.
“I numeri e le analisi prese in esame – spiega Burrone – sono riferiti non solo alla qualità dell’aria o alla raccolta rifiuti, ma anche alla mobilità, ai trasporti, alle aree pedonali, agli spazi rigenerati, al verde e ai processi di alberazione che riguardano le città, che sono certamente di stretta correlazione alle politiche pubbliche locali, ma altri dati non meno importanti, sono riferiti alla dispersione idrica o al monitoraggio delle acque che fanno diretto riferimento alla Regione Calabria. Certamente, queste ‘classifiche’ non dovrebbero essere appannaggio del tifo da stadio, e non dovrebbero favorire l’accecata individuazione di responsabilità o il giudizio asettico su scelte amministrative, ma andrebbero studiate attraverso un’ampia conoscenza di dati e riscontri. Infatti, questi parametri ambientali, se calcolati non in maniera integrata e soprattutto non nella loro totalità, e quindi con rilevazioni parziali, difficilmente possono restituire una fotografia reale della qualità dell’ecosistema cittadino”.
“Per esempio – precisa l’Assessore – l’imponente progetto di riqualificazione viali alberati dell’intera zona Sud e zona Nord della città, attualmente in corso, rappresenta un evidente indicatore, non considerato, di un più ampio programma dedicato alla cura del verde urbano e alla creazione di giardini e spazi verdi attrezzati, o di orti urbani, o di operazioni di bonifica e di recupero ambientale come nel caso dell’ex ItalCitrus, che punta a ridisegnare e migliorare in maniera significativa la sostenibilità, e quindi la vivibilità della città”.
“C’è da dire infine – conclude Burrone – che progetti di riqualificazione urbana, che hanno ridisegnato l’impatto di spazi fisici del processo di rigenerazione cittadina, come vico Neforo, Rione Marconi, e Piazza Milano, non sono stati evidentemente oggetto di valutazione, perché consegnati pochi mesi o addirittura settimane fa alla comunità cittadina. Si tratta di interventi pensati e realizzati con un approccio ad impatto ‘0’ dal punto di vista ambientale e che hanno rivalutato intere aree ad alta densità demografica, eliminando spazi di degrado, trasformandoli in luoghi di socialità. Ecco, nella stesura di un report che riguarda il benessere ambientale, non può non considerarsi il fattore sociale come matrice della rigenerazione urbana delle città”.
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Reggio, Burrone su report Ecosistema Urbano: “Attacchi strumentali su indicatori non aggiornati con gli ultimi interventi dell’Amministrazione”
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