“Nella tarda serata del 16 u.s. una pattuglia dell’U.P.G.S.P. della Questura di Reggio Calabria ha intercettato un bambino che si era ritrovato da solo sul lungomare cittadino.
La vicenda, conclusasi con il lieto fine dell’immediato rintraccio dei genitori e l’affidamento del minore agli stessi, offre lo spunto per una serie di riflessioni.
In primo luogo, non può non sottolinearsi l’estrema professionalità degli operanti: usciti con il compito istituzionale del controllo del territorio, la loro attenzione – di norma – è focalizzata su altri obiettivi.
La bravura è stata quella di individuare una situazione – di per sé neutra – come potenzialmente pericolosa (per come, poi, si è rivelata). Il minore, infatti, era senza genitori e vagava sul lungomare confuso e spaesato.
Ancora, non può sottacersi l’umanità che gli Operatori hanno avuto nell’approccio col minore che gli ha permesso di avvicinarlo senza alcun trauma al punto che il bambino ha teso la mano verso il poliziotto, segno di totale affidamento, e con lui – mano nella mano – si è fatto accompagnare alla Volante.
Questa immagine è l’emblema dell’intera vicenda: ci restituisce una visione della Polizia di Stato con la “P” maiuscola, vicina ed al servizio della cittadinanza, pronta ad intervenire in ogni situazione di criticità, con professionalità ed umanità.
Una Polizia di prossimità alla gente che infonde fiducia nelle Istituzioni tutte, perché ciascun cittadino deve saper che – in caso di bisogno – può affidarsi allo Stato.
Non può che esprimersi plauso e il più profondo ringraziamento alle Donne e agli Uomini della Polizia di Stato per il tramite del Signor Questore e della Dirigente dell’Ufficio U.P.G.S.P. di Reggio Calabria”.
Così in una nota della Procura di Reggio Calabria.