“L’ASD Polisportiva Tabitha, associazione sportiva che da anni promuove l’inclusione, il fair play e la lotta contro ogni forma di discriminazione, esprime ferma condanna e sconcerto per quanto accaduto nelle scorse giornate durante la trasmissione sportiva “Talk Sport” di Radio Antenna Febea, condotta da Giovanni e Dario Baccellieri.” – lo dichiara la presidente dell’associazione sportiva dilettantistica, Angela Principato – “Le bestemmie pronunciate in diretta, unite agli insulti omofobi e alle offese gratuite rivolte a persone e categorie di persone, rappresentano un episodio di grave regressione culturale e morale, che non può essere ignorato. Come associazione sportiva che quotidianamente lavora per garantire l’inclusione e il rispetto reciproco, quanto accaduto è inaccettabile e ingiusto.”
“Lo sport, in quanto veicolo di valori positivi, ci insegna che rispetto, uguaglianza e inclusione sono principi fondamentali che vanno praticati in ogni contesto, dal campo da gioco alla vita quotidiana. Ogni individuo, indipendentemente dal proprio orientamento sessuale, credo o condizione personale, ha il diritto di essere trattato con dignità e rispetto. Non possiamo permettere che un ambiente, come quello della comunicazione sportiva, che dovrebbe essere positivo e ispirare i giovani, venga invece contaminato da comportamenti che incitano all’odio, alla discriminazione e alla violenza verbale.” – prosegue la Presidente – “La radio è un servizio pubblico, e chi la conduce ha il dovere di custodire la dignità di ogni essere umano, indipendentemente dalle proprie caratteristiche. In un contesto mediatico sempre più fragile, ci chiediamo che esempio venga trasmesso ai giovani e agli ascoltatori più vulnerabili, che ascoltano e si identificano in ciò che sentono. Non possiamo accettare che termini come “ricchione”, pronunciato con leggerezza e disprezzo, diventino il pane quotidiano per chi cerca ascolti facili, senza pensare alle conseguenze devastanti che tali parole possono avere sulle persone che si sentono marginalizzate.”
“La blasfemia, insieme a insulti e aggressioni verbali, è un ulteriore atto di violenza, che colpisce profondamente chi ha nella fede uno dei valori principali della propria vita. Offendere Dio non è solo una provocazione: è un atto che calpesta l’onore e la dignità di milioni di persone che vivono la loro religione con rispetto e devozione.” – rimarca Principato – “Come associazione sportiva, chiediamo con forza che le autorità competenti e gli organi di categoria intervengano per valutare quanto accaduto e adottare provvedimenti adeguati. Vergogna per la categoria dei giornalisti e per tutti coloro che amano lo sport”.
È necessario riaffermare che la libertà di espressione non significa libertà di insulto, e che il concetto di inclusione non può essere a geometria variabile. Ognuno di noi ha il diritto di vivere e praticare il proprio credo, il proprio orientamento sessuale e la propria fede senza paura di essere denigrato pubblicamente.”
“Siamo convinti che la dignità di una persona non si misura con le opinioni di altri, ma si riflette nel modo in cui parliamo dell’altro, nei nostri gesti e nelle nostre parole. Oggi più che mai, è fondamentale ricordare che nessuno deve sentirsi escluso, denigrato o umiliato in nome di uno show o di un’esibizione di vanità.” – conclude la Presidente Angela Principato – “Il vero spirito dello sport risiede nel rispetto reciproco, nella comunità, e nella solidarietà che creiamo con le nostre azioni. E questa stessa solidarietà deve essere la base per ogni tipo di comunicazione. Non è mai troppo tardi per tornare sui propri passi e dare l’esempio di responsabilità e rispetto.”
