“Chi cerca di rompere il muro del silenzio su quanto sta accadendo nella Striscia di Gaza, compie un atto di coraggio e di umanità” – sono le parole del Sindaco Giuseppe Falcomatà, che aggiunge “assume più valore se lo si fa celebrando l’arte e denunciando le atrocità che i bambini di Gaza stanno subendo”.
“L’opera “Colori contro il Silenzio” di Giuliano – sottolinea il Sindaco – ci ricorda quanto il silenzio sia sinonimo di complicità. Giuliano, con i suoi colori e la sua creatività, riesce a restituirci emozioni forti che non sono solo sdegno, orrore e profonda preoccupazione, ma anche speranza per quei bambini che si prendono per mano come autentico gesto di forza contro i soprusi e la morte. Una rappresentazione che ci interroga su quale sia l’infanzia per i bambini di Gaza, costretti a rifugiarsi in scuole che vengono bombardate, o costretti a sfollare dalle case, a vivere nel terrore e sperare di sopravvivere un solo giorno in più. Grazie dunque alla sensibilità di un artista capace di farci immaginare una Palestina libera dal conflitto, in grado di restituire speranze e futuro ai bambini che hanno paura di chiudere gli occhi per sognare”.
L’opera “Colori contro il Silenzio” di Fazzari ci invita a guardare oltre l’immagine, a riconoscere le vite fragili e innocenti che essa rappresenta, trasformandosi in un memoriale vivo, un grido silenzioso che parla di dignità, speranza e urgenza. Un’opera intensa e toccante, capace di parlare direttamente al cuore, nata per denunciare la drammatica condizione vissuta dal popolo palestinese, e in particolare dalle bambine e dai bambini di Gaza. Giuliano Fazzari ha scelto di rappresentare questa realtà attraverso una creazione pittorica che unisce forza espressiva e impegno civile. Il dipinto rappresenta fasce cromatiche in cui le pennellate sono sostituite da una miriade di corpi stilizzati di bambini: figure essenziali, primitive, che corrono, si fermano, si abbracciano. Questi elementi diventano principali, immergendosi nel tessuto stesso dell’opera, trasformandola in un messaggio visivo potente e universale. L’uso di un tratto volutamente diretto e infantile rafforza l’urgenza del messaggio: non c’è più tempo per la perfezione, ma solo per la verità. Realizzata interamente utilizzando materiali naturali, l’opera ha come base la tela di juta che è stata dipinta esclusivamente con pigmenti estratti da elementi presenti in natura: il rosso dal papavero e dalle bacche, il bianco dalle pietre fluviali, il nero dalla fuliggine mescolata con l’indaco, il verde dalle felci. Ogni colore è parte integrante del significato, evocando la terra, il dolore e la speranza.
“L’opera “Colori contro il Silenzio” di Giuliano – sottolinea il Sindaco – ci ricorda quanto il silenzio sia sinonimo di complicità. Giuliano, con i suoi colori e la sua creatività, riesce a restituirci emozioni forti che non sono solo sdegno, orrore e profonda preoccupazione, ma anche speranza per quei bambini che si prendono per mano come autentico gesto di forza contro i soprusi e la morte. Una rappresentazione che ci interroga su quale sia l’infanzia per i bambini di Gaza, costretti a rifugiarsi in scuole che vengono bombardate, o costretti a sfollare dalle case, a vivere nel terrore e sperare di sopravvivere un solo giorno in più. Grazie dunque alla sensibilità di un artista capace di farci immaginare una Palestina libera dal conflitto, in grado di restituire speranze e futuro ai bambini che hanno paura di chiudere gli occhi per sognare”.
L’opera “Colori contro il Silenzio” di Fazzari ci invita a guardare oltre l’immagine, a riconoscere le vite fragili e innocenti che essa rappresenta, trasformandosi in un memoriale vivo, un grido silenzioso che parla di dignità, speranza e urgenza. Un’opera intensa e toccante, capace di parlare direttamente al cuore, nata per denunciare la drammatica condizione vissuta dal popolo palestinese, e in particolare dalle bambine e dai bambini di Gaza. Giuliano Fazzari ha scelto di rappresentare questa realtà attraverso una creazione pittorica che unisce forza espressiva e impegno civile. Il dipinto rappresenta fasce cromatiche in cui le pennellate sono sostituite da una miriade di corpi stilizzati di bambini: figure essenziali, primitive, che corrono, si fermano, si abbracciano. Questi elementi diventano principali, immergendosi nel tessuto stesso dell’opera, trasformandola in un messaggio visivo potente e universale. L’uso di un tratto volutamente diretto e infantile rafforza l’urgenza del messaggio: non c’è più tempo per la perfezione, ma solo per la verità. Realizzata interamente utilizzando materiali naturali, l’opera ha come base la tela di juta che è stata dipinta esclusivamente con pigmenti estratti da elementi presenti in natura: il rosso dal papavero e dalle bacche, il bianco dalle pietre fluviali, il nero dalla fuliggine mescolata con l’indaco, il verde dalle felci. Ogni colore è parte integrante del significato, evocando la terra, il dolore e la speranza.
Un un gesto di profonda solidarietà, l’artista ha deciso di destinare il totale del ricavato della vendita dell’opera a Save the Children (attraverso un’apposita piattaforma) l’Organizzazione Internazionale indipendente che da più di 100 anni è impegnata a salvare le bambine e i bambini a rischio e a garantire loro un futuro.