“Potremmo definirlo un editto”.
È quanto afferma Rossella Bulsei, portavoce del comitato ‘Ti tengo Stretto’, il comitato che riunisce i cittadini di Villa San Giovanni e dintorni, contrari all’esproprio dei terreni che serviranno per costruire il Ponte sullo Stretto, riferendosi al via libera del Cipess.
“L’impossibile – aggiunge – reso possibile con un colpo di penna. Tanto è bastato al Cipess. Un colpo di penna che non tiene conto delle numerose diffide, dei reclami, degli studi, dei ricorsi, degli esposti, della scienza, della geologia, dell’economia, della logica. Questa firma ignora i territori e i cittadini. È il trionfo del cemento sull’ambiente. Un’opera imposta da chi decide e non ascolta, non dialoga, ma forza procedure, senza distinguere tra futuro e devastazione, sottrae risorse alle vere emergenze del sud”.
“Sembra impensabile – prosegue la portavoce del comitato anti-espropri – che si sia andati avanti a colpi di decreti per aggirare gli ostacoli. I paladini del progresso non hanno mai inteso spendere cinque minuti del loro remuneratissimo tempo per un confronto con gli espropriandi calabresi e siciliani. Riteniamo che sia grave. Si chiede a migliaia di persone un sacrificio inutile, insanabile. Solo dopo il passaggio in Corte dei conti si potrà parlare davvero di avvio dei lavori anche se la propaganda farà un rumore assordante”.
“È una vergogna – conclude – oltre che politica, morale e storica. Chi approva questo scempio si assume, a tutti i livelli. Per i destinatari di esproprio questa giornata rappresenta l’inizio di un inferno di cui nessuno tra quelli che oggi applaudono, potrà andare orgoglioso”.
L’amministrazione comunale di Villa San Giovanni e tutta la maggioranza consiliare condividono la preoccupazione degli espropriandi: “L’approvazione del CIPESS potrebbe segnare l’inizio delle procedure di esproprio che il consiglio comunale di Villa San Giovanni – si legge nel comunicato stampa dell’ente guidato dalla sindaca Caminiti – ha chiesto sia sospeso fino all’approvazione del progetto esecutivo. Dovremo leggere il deliberato CIPESS prima di esprimere la nostra posizione sui contenuti dello stesso: è ovvio che alla luce di tutte le osservazioni ed obiezioni poste in ogni sede, che suffragano la richiesta di sospensione della pubblica utilità da parte del CIPESS (e quindi la fase di avvio della procedura di esproprio per i nostri concittadini) noi ci aspettiamo che la stessa venga accolta.
La seconda preoccupazione è per la città: non conosciamo i termini delle proposte portate in approvazione al tavolo di oggi, proposte partite da quest’amministrazione e dal consiglio comunale di Villa san Giovanni a tutela della città. È chiaro che abbiamo sempre espresso una contrarietà a questo progetto definitivo approvato: continuiamo a ritenere che tutta la fase degli studi da noi richiesta dovesse essere anticipata perché solo questo avrebbe potuto dare alla comunità la serenità che con la quale deve affrontare una fase molto delicata nei prossimi anni.
Non può sfuggire che qui si gioca la sopravvivenza della città di Villa San Giovanni: un cantiere che impatta l’intero territorio comunale dividendolo in due parti, un cantiere rispetto al quale la città non è oggi preparata.
Abbiamo chiesto (ponendole come prescrizione) alcune opere preliminari.
Non abbiamo ancora neppure contezza dell’accordo di programma firmato nelle scorse settimane con ANAS e RFI: abbiamo appreso dalla stampa, però, che la fase propedeutica all’apertura del vero e proprio cantiere prevede due anni di lavorazioni funzionali e preliminari allo stesso.
Saranno due anni quelli necessari a preparare anche la città così come richiesto dal suo consiglio comunale? Verranno accolte le richieste tutte per come rappresentate dalla città?
Oggi non possiamo fare altro che ribadire quanto detto in questi lunghi mesi: la tutela della città viene prima di tutto e per essa abbiamo creato i presupposti e abbiamo posto in essere quelle azioni necessarie a difendere gli interessi collettivi e, per primi, i diritti degli espropriandi.
Ci aspettiamo che, prima ancora della bollinatura della Corte dei Conti sugli aspetti finanziari ed economici, l’ente riceva sia l’accordo di programma sia il deliberato CIPESS per potersi adeguatamente preparare a ciò che nei prossimi mesi avverrà in città. Solo così si potrà affrontare ogni fase con i poteri che la legge riconosce ad un ente territoriale, solo ed esclusivamente a garanzia della democrazia e nell’interesse dei cittadini”.