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Spariti oltre 9 miliardi per l’Alta Velocità, Falcomatà: “Ormai chiaro a tutti che questo Governo è una sciagura per il Sud e per la Calabria”

“Una strategia ormai chiara quella del Governo che, con la complicità di un governo regionale incapace di difendere gli interessi dei calabresi, vuole recidere con un colpo di mano le prospettive di crescita della nostra regione” – è quanto afferma il Sindaco di Reggio Calabria Giuseppe Falcomatà, che aggiunge: “La notizia della cassazione dal rapporto Pnrr sulle infrastrutture strategiche di oltre 9 miliardi che riguardavano l’Alta Velocità, certifica quello che da mesi denunciamo: questo Governo è una sciagura per il Sud e per la Calabria”. Il sindaco ha denunciato il taglio delle risorse nel corso dell’odierna seduta del Consiglio comunale a Reggio Calabria.

“Nel 2024 – ha spiegato Falcomatà – il Pnrr, integrato con il Piano nazionale complementare prevedeva opere infrastrutturali per 82,8 miliardi, ma poche settimane fa – sottolinea il Sindaco – smentendo clamorosamente le parole dei Ministri Matteo Salvini e Tommaso Foti, il ministero delle Infrastrutture ha aggiornato la programmazione economica tagliando più di 9 miliardi per il progetto relativo all’ Alta Velocità Salerno – Reggio Calabria, mettendo di fatto una pietra tombale su un’opera che avrebbe potuto ridurre i divari in termini di sviluppo tra nord e sud del Paese”.

“Il definanziamento per limitate “capacità realizzative” al progetto sull’AV è la testimonianza di un disegno preciso, conseguenza di una volontà ben definita, di chi vuole relegare la Calabria alla marginalità e all’irrilevanza economica e sociale. E mentre in Svizzera si predispone il primo impianto fotovoltaico su una linea ferroviaria in grado di garantire energia per centinaia di migliaia di famiglie, con un sistema innovativo senza impatto visivo o ambientale; per la Calabria invece, non sono previste neanche le rotaie elettrificate”.

 

“Il dato drammatico – conclude Falcomatà – è che per il governo nazionale e per il governo regionale, azioni fondamentali e strategiche come la mobilità e i trasporti per la nostra regione, non solo non rappresentino una priorità, ma in un quadro di interesse nazionale, vengono letteralmente rimosse per far spazio alla capienza di progetti previsti al nord del nostro Paese e, pertanto, avvalorando l’idea di una vera e propria secessione infrastrutturale”.

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