Il Sindaco Giuseppe Falcomatà ha esordito: «Possiamo comprendere le critiche sull’aspetto temporale da parte dell’opposizione, che non ha la responsabilità politica di amministrare la città da 11 anni. Fortunatamente, i cittadini sono in grado di distinguere tra le parole di chi fa campagna elettorale e le azioni di chi opera con senso di responsabilità, assumendosi l’onore e l’onere di rappresentare la città. Se qualcuno si sente già in campagna elettorale non è un nostro problema perché la nostra attività è programmata e non frutto di improvvisazione».
Sulla vicenda dei concorsi pubblici alla Città Metropolitana, il cui schema è stato presentato la scorsa settimana e ha subito critiche dai consiglieri comunali di centrodestra, Falcomatà ha aggiunto: «Forse i consiglieri di centrodestra non riescono a comprendere che anche i figli di nessuno che studiano possano superare un concorso pubblico. C’è difficoltà a capire certe cose quando si rappresenta una parte politica che non ha mai fatto concorsi». Il Sindaco ha ricordato che gli ultimi concorsi prima di questa Amministrazione risalgono a quella guidata da suo padre, Italo Falcomatà.
Riguardo all’iter di trasformazione delle società partecipate e alla trasparenza che lo ha contraddistinto, ha sottolineato: «Per la società Castore, nata dalle ceneri di Multiservizi, hanno partecipato 1000 persone e solo 3 ricorsi sono stati presentati, tutti vinti dall’Amministrazione».
Il Sindaco è poi tornato sulla mancata assegnazione delle funzioni alla Città Metropolitana da parte della Regione Calabria e ha ricordato le gravi affermazioni del governatore regionale Roberto Occhiuto, che in campagna elettorale aveva affermato che affidare le funzioni sarebbe stato come “dare perle ai porci”.
«Spiace che, quando il sindaco rappresenta un problema legato all’ottenimento delle funzioni, si cerchi di trasformare una legittima richiesta di adempiere a un obbligo di legge in uno scontro politico. Quelle “perle ai porci” erano un pensiero ragionato, espresso con toni esasperati, ma se dopo cinque anni le deleghe non sono state conferite, si vede che non c’è stato alcun passo indietro rispetto a quelle dichiarazioni. Anzi, alcune deleghe, come quella all’ambiente, sono state addirittura sottratte. Si è trasformato un diritto sancito dalla legge in una concessione subordinata alla fedeltà politica. Una battaglia di territorio si è mutata in uno scontro partitico a discapito di 600mila persone, non solo del sindaco.»
La seduta ha visto in apertura il passaggio di Antonino Zimbalatti al gruppo di Forza Italia. «Evidentemente da quella parte manca la classe dirigente – ha commentato Falcomatà – e invece di formarne una, si cerca di sottrarla a chi da anni governa la città. Una scelta che non sorprende da chi non si è formato nei partiti, con una visione politica definita, e che è stato invece portato a ricoprire ruoli importanti. Meno comprensibile è quando questa scelta viene fatta da chi conosce il senso della militanza».
Il Sindaco ha poi ricordato gli investimenti della Città Metropolitana, pari a 118 milioni di euro, sottolineando che «non sono interventi spot che ignorano i luoghi natali, ma riguardano 96 comuni su 97. La politica è questo: scegliere la responsabilità di utilizzare le risorse per tutta la comunità, non per interessi personali. Anche perché se la si mette sul piano delle risorse, con circa un miliardo di euro ottenuto e realizzato in opere pubbliche per la città, questa Amministrazione ha vita facile».
Proseguendo con una nota provocatoria, Falcomatà ha detto: «Considerando che un emendamento è una cosa positiva, nonostante sia un atto di indirizzo e abbia tempi più lunghi, e un taglio del nastro è negativo, allora da oggi – ha ironizzato il sindaco – parliamo anche noi di emendamenti» elencando una serie di opere realizzate ed associandole ai consiglieri di maggioranza presenti in aula.
Il primo cittadino ha infine ricordato l’attività di “Strada Facendo”, l’incremento dell’offerta ludico-sportiva al campo di Forge, la prossima apertura di Vico Neforo (con un campetto, aree attrezzate e nuovi spazi per il gioco) e del campo di calcio di Catona. «Sulle tariffe – ha specificato – siamo l’unico Comune che non ha aumentato la Tari, mentre per l’idrico ad esempio, da quando la gestione è passata a Sorical, diventando quindi regionale, si registrano aumenti continui tra il 5 e il 7% fino al 2029».
Riguardo infine la situazione politica regionale, il sindaco Falcomatà ha concluso: «E’ evidente che in questo modo l’alta velocità che non arriverà mai, le risorse della coesione vengono sottratte ed utilizzate per altro e la questione dei TIS è l’ennesima presa in giro del governo regionale, che non ha stanziato risorse storicizzate né consentito di trasformare quei contratti di lavoro a tempo indeterminato come abbiamo invece fatto noi in questi anni. Non si tratta di castelli di sabbia – ha concluso rivolgendosi all’opposizione – ma di castelli di rabbia, quella che prova chi ha senso dell’amministrazione per queste azioni che impoveriscono i cittadini e sfiduciano persone e imprenditori a investire».