“Il mancato raggiungimento del quorum è un fatto di grande rilevanza e dimostra lo stato di prostrazione della democrazia in Italia che convive con l’ormai cronico assenteismo di metà degli elettori. Ciò non rende meno grave vedere che non si coglie l’occasione per cominciare a ribellarsi al progressivo smantellamento dei diritti e delle tutele, a una precarietà dilagante che ha prodotto sfruttamento, incertezza sul futuro, paghe al di sotto del limite di sopravvivenza e situazioni di ricatto nei confronti dei dipendenti.
In questo dato c’è una evidente responsabilità personale dei tanti cittadini elettori che hanno voluto disertare una chiamata referendaria che avrebbe potuto contribuire a tutelare i loro interessi sul lavoro o quelli delle persone vicine per famiglia o amicizia. Una responsabilità personale oggettiva che non può essere scaricata sulla informazione che ha oscurato i referendum e sulla marea di sciocchezze che sono circolate sui social, ma attiene alla noncuranza dei propri interessi che non si tutelano invadendo i social di invettive contro l’intero mondo, cosa che non cambia di una virgola la realtà. Abbiamo assoluta necessità di una risposta forte e alta alla consunzione della nostra democrazia.
Una democrazia nella quale la metà decide di non votare è malata. Riflettano seriamente tutti gli strumenti di partecipazione e rappresentanza: i partiti, i sindacati, le associazioni di categoria, le istituzioni locali e centrali. Bisogna rimettere in moto la democrazia e la partecipazione ritornando ad essere strumenti di confronto e di mediazione delle idee e degli interessi, ma anche punti fisici in cui le persone possono incontrarsi e partecipare alla vita collettiva. È molto interessante che a Reggio si stiano diffondendo sempre più Comitati di Quartiere che svolgono un’opera di aggregazione sociale, culturale e umana, elaborano piani di gestione dei loro rioni, fanno iniziative culturali e di intrattenimento. Mentre che continua, e speriamo che arrivi a definizione prestissimo, il dibattito che porterà alla approvazione dei Consigli di Circoscrizione, altro strumento di misura della volontà popolare.
Non è sufficiente, occorre incrementare le occasioni e i luoghi della democrazia e del confronto, i posti in cui si crea una classe dirigente nuova che non ha l’handicap di essere portata al guinzaglio dai potenti ma di essere espressione, magari limitata, di volontà e mandato popolare.
Non è casuale che le mie idee di partecipazione e responsabilità siano il punto fondamentale della impostazione della mia campagna elettorale, addirittura un presupposto. Dobbiamo tutti spingere i cittadini ad essere artefici del loro destino, anche per il pochissimo che può essere deciso e fatto con un contributo collettivo.
Per quanto mi riguarda questi quesiti referendari saranno ben presenti nella mia attività amministrativa, qualora i cittadini decidessero di darmi questo incarico gravoso e straordinario. Vorrei fare la sindaca per cambiare il possibile della situazione a volte disperata nella quale si trovano tante persone e tante famiglie.
Certo, il mancato quorum al referendum sarà un problema grande a cui vedremo come porre rimedio”.
Lo afferma in una nota Anna Nucera, candidata sindaca di Reggio Calabria.