In un’atmosfera densa di suggestioni, nel segno dell’incontro con la Madre Terra, alla Casa delle Erbe della Locride, si è svolta la “Festa delle Rose” curata da Marò d’Agostino. “Luoghi, Madonne e Rose” il tema conduttore della VII edizione di quest’evento, che, ogni anno, torna a conquistare gli appassionati cultori della regina dei fiori. In mattinata nel Roseto antico i partecipanti sono stati iniziati alla conoscenza delle varie specie di rose di cui vengono qui coltivate e custodite alcune tra le più preziose e antiche varietà; proseguendo il percorso di riconoscimento tutto sensoriale nel “Piccolo Parco della Gioia” della Casa delle Erbe, tra altissime sarmentose arrampicate a pioppi e rose botaniche e canine, l’iter si è concluso nell’Agrumeto con un festoso e appetitoso “sissizio”, pranzo calabrese alla maniera degli avi, allietato da un clima incantevole. Nel pomeriggio, sotto le grandi querce, tra piante di meravigliosa bellezza, si è svolta la manifestazione che celebra il senso profondo delle connessioni con la natura. Una luce speciale ha acceso la magia dei colori delle ultime fioriture del Roseto vecchio. Quest’anno protagoniste della Festa sono state le Dominae Herbarum, donne di diversi luoghi d’Italia e non solo, che da alcuni anni si incontrano, in presenza o in videoconferenza, per seminare nuovi progetti, condividere la conoscenza delle piante e le ritualità che alimentano la sacralità della vita quotidiana, tutto declinato al femminile. Il momento espressivo culminante si è avuto con il grande cerchio condotto da Monica da S. Paolo d’Argon (BG), Veronica da Pale/Velia, Lucia da Rodio (SA), Donatella da Salerno, Angela da Reggio Calabria e Marò dalla Casa delle Erbe: petali di rosa e acqua per una meditazione collettiva, per andare oltre le parole, nella bellezza di silenzi condivisi, lasciando emergere la poesia dell’intorno.
«L’attuale percezione della realtà è fragile, come priva di futuro: guerra, violenza, malattie, discriminazioni, avversità climatiche entrano nella vita di ognuno anche quando non ne sono parte. Il malessere diventa inquietudine, disagio ma anche abitudine e allontana dalla centralità, dalla verità e quindi dall’empatia. Ci stiamo allontanando altresì dalla Natura e dalla Storia. È la perdita della Memoria – riflette Marò d’Agostino – Il machismo, l’aggressività, la virulenza sono, a mio avviso, i segnali dilaganti della perdita della Coscienza di sé. E non è soltanto una questione di genere anche se è ben chiaro il maggior peso e la enorme responsabilità, in tutto questo, della parte maschile dell’umanità. Si tratta, nei pensieri e nelle azioni quotidiane, di provare a riconnettersi tutti con la parte intima del nostro essere, il nostro femminino che poi corrisponde all’essere parte della Natura: lì è possibile sentire la sacralità della vita e la gratitudine per la sua bellezza – conclude la curatrice – Sentiamo l’urgenza di guardare, in queste ombre che si/ci oscurano, incontrandoci e connettendoci. È stato questo il senso antropologico delle ritualità e continua ad esserlo. Un cerchio di meditazione, un’azione teatrale rituale ha sciolto dei blocchi, ha prodotto tantissima autentica commozione facendo incontrare tante emozioni e molte anime».
Terminata la Festa, alla Casa delle Erbe della Locride, i preparativi proseguono. Domenica 8 giugno, a partire dalle ore 16.00, sarà di nuovo aperta al pubblico: unico giardino della provincia reggina invitato a partecipare, per il terzo anno consecutivo, ad “Appuntamento in giardino”. Si tratta di un evento nazionale di sensibilizzazione dedicato ai parchi e giardini d’Italia. L’iniziativa è promossa da APGI-Associazione Parchi e Giardini d’Italia; pensata come un’autentica festa del giardino, nasce in accordo con l’iniziativa Rendez-vous aux jardins, che si svolgerà in contemporanea in oltre 20 Paesi europei. Ogni anno viene suggerito un tema differente con un invito a rivolgere al giardino uno sguardo sempre nuovo; per l’edizione 2025 è “Giardini di pietra, pietre del giardino”. Un’ottima occasione per presentare un peculiare aspetto del giardino posto ai piedi del monte Tre Pizzi, in una zona geologica e mineraria di grandissimo interesse e fascino. “Il giardino energetico. L’armonia della terra e il potere di guarigione delle pietre” è il titolo della visita guidata sulle coordinate delle antiche formazioni rocciose che segnano il paesaggio e trasmettono energie benefiche nei cerchi e nelle configurazioni pietrose che caratterizzano il giardino.