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Revocare gli atti che dispongono i pagamenti del canone idrico 2017/2020

L’atto con cui il Comune di Villa San Giovanni dispone l’esecutività del pagamento dei canoni idrici per le annualità dal 2017 al 2020 deve essere revocato insieme a tutti gli atti tutti presupposti, connessi e consequenziali, perché riferito a periodi per i quali il decorso del tempo non consente più di pretendere alcunché dagli utenti.
Con queste motivazioni, proprio ieri, il CODACONS ha chiesto chiarimenti all’Organo Straordinario di Liquidazione del Comune di Villa San Giovanni, informando anche la Prefettura di Reggio Calabria e l’ARERA, l’Autorità di Regolazione per l’Energia Reti e Ambiente, per via delle prescrizioni maturate, sia quella quinquennale per alcuni atti che quella biennale introdotta con la Legge di Bilancio del 2018.
Preliminarmente la comunicazione inviata al Comune villese prende in considerazione gli “avvisi bonari di pagamento” che, secondo quanto scrive l’Ente, sarebbero stati inviati a marzo 2022 e si presume con posta ordinaria, contrariamente a quanto disposto dal Dipartimento delle Finanze del MEF che, rispondendo a numerosi quesiti sul tema, ha chiarito che gli avvisi bonari di pagamento, introdotti con la Legge di Bilancio 2020, devono essere inviati con modalità tracciabili anche per importi fino a mille euro.
Peraltro la giurisprudenza ha stabilito come ciò che rileva è che l’Ente Gestore abbia trasmesso l’atto entro un determinato termine dalla scadenza dell’ultimo giorno del periodo di riferimento della fattura, come recepito dalla Delibera ARERA n. 547/2019.

Non va poi trascurato che l’operatività della norma introdotta con la Legge Finanziaria 2018, inizialmente decorrente dal 2020, è stata a sua volta modificata dalla Legge Finanziaria 2020, sicché è stato stabilito che il presupposto per la prescrizione biennale sia solo il decorso del tempo.
Tutto questo in punto di diritto che non vuol dire tutelare gli evasori ma rendere effettive e di giustizia le norme di legge che in uno Stato di diritto rappresentano la sostanza della democrazia.
C’è poi da dire che occorre anche tenere in considerazione le vessazioni fiscali e tributarie cui sono soggetti gli utenti, molti dei quali non hanno nemmeno memoria di fatture pagate e dimenticate e che oggi verrebbero ulteriormente tormentati da richieste di pagamento, senza avere la possibilità di dimostrare il pagamento stesso.

La prescrizione quinquennale ed oggi biennale, infatti, è posta a garanzia anche dei consumatori e degli utenti che vengono garantiti grazie al decorso del tempo che impone all’Ente impositore di non turbare l’ordinarietà della vita degli utenti e di provvedere, previe tutte le opportune verifiche, la liceità della richiesta di pagamento.
Sorge allora il sospetto che l’Ente gestore del Sistema Idrico Integrato, in questo caso il Comune di Villa San Giovanni, voglia far fronte al risanamento del debito mascherando le proprie pecche e disfunzioni e attribuendo ai consumatori colpe che, per legge, non possono essere loro addebitate.

Un malvezzo che riguarda anche altri Enti gestori e coinvolge tutti i tributi locali ma che non sarà e non potrà essere tollerato ulteriormente e per questa ragione sono stati chiesti chiarimenti all’OSL, prima di intraprendere ulteriori e definitive iniziative a tutela dei consumatori.

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