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Reggio, Ventura e Greko: “Quella foglia di fico chiamata COREMIL”

«Il nuovo statuto della ridenominata Fondazione per la Comunità Greca di Calabria, ossia l’ex Istituto Regionale Superiore di Studi Elleno-Calabri (IRSSEC), è stato approvato seguendo l’iter prescritto. Alla base di tutto vi sarebbe il via libera dato dal Comitato Regionale per le Minoranze Linguistiche (COREMIL), un organo istituito ai sensi dell’art.8 della L.R. Calabria n.15/2003. Andando però in profondità, questo passaggio si rivela per la foglia di fico che è».
Così il giurista Francesco Ventura, attivista per la rivitalizzazione linguistica per la minoranza greco-calabra, approfondisce la questione su cui in maniera unitaria hanno preso una posizione pubblica di critica e protesta anche le principali associazioni operanti nell’area greca di Calabria.
«Per offrire le dovute garanzie, contrappesi e rappresentanze, il COREMIL è composto dall’assessore regionale al ramo od un suo delegato, dai presidenti delle provincie interessate o da un loro delegato, da sette sindaci, quattro per gli arbereshe, due per i greco-calabri ed uno per gli occitani, da quattro personalità parlanti le lingue di minoranza in questione, due per gli arbereshe, uno per i greco-calabri e uno per gli occitani, da due esperti indicati dalle Università di Cosenza e Reggio Calabria – spiega Ventura riassumendo la legge regionale vigente – Il primo luglio di quest’anno lo statuto dell’ex IRSSEC è stato avvallato dai soli esponenti dei Comuni di Bova e di Roghudi. Esponente per i parlanti greco-calabri presso il COREMIL risulterebbe ancora Filippo Violi, il quale però è deceduto nel 2018. Non pervenuta la rappresentanza della Città Metropolitana di Reggio Calabria, per come confermatomi dal consigliere delegato Rudi Lizzi. Mi è ignoto il nominativo relativo all’esperto indicato dalla nostra Università. Date queste premesse, possiamo ancora dire che questa scelta legislativa sia non solo sostanzialmente ma anche formalmente accettabile? Gli esponenti dei Comuni di Bova e Roghudi nel corso di un incontro avuto la scorsa settimana, dichiarano che dalla consigliere regionale Paqualina Straface avevano ricevuto rassicurazioni sulla possibilità di integrare modifiche al testo prima della sua approvazione. Ma ciò non è avvenuto, anzi, in tempi record la III Commissione e il Consiglio Regionale hanno messo tutti innanzi al fatto compiuto. A corollario di ciò rimane la riforma “fantasma” della stessa L.R. Calabria 15/2003, la quale è annunciata, di cui circolano bozze ufficiose, ma che il Consiglio Regionale afferma non esistere, contraddicendo i verbali delle proprie sedute. Di chi fidarsi?».
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