“I vertici dell’Università per Stranieri Dante Alighieri devono constatare con rammarico che si stanno alimentando polemiche prive di fondamento su questioni che riguardano la vita dell’Ateneo da parte di soggetti privi di ogni titolarità. Non si può, infatti, tacere la palese ingerenza e il tentativo di violazione dell’autonomia dell’Università e dei suoi Organi garantita dalla Costituzione e dalla normativa vigente, evidentemente del tutto ignorata nell’agire dei soggetti coinvolti in questa vicenda.
Tutte le componenti della comunità accademica hanno lavorato con unità di intenti per risolvere il lungo periodo di crisi che ha segnato l’Ateneo negli ultimi anni, senza che nessuno dei soggetti che oggi pubblicano proclami, diffidano, ingiungono, nominano Consigli di Amministrazione “dissidenti” e polemizzano, abbiano saputo fornire soluzioni solide e concrete. Le motivazioni sono molte e fanno riferimento prevalentemente alla mancanza di conoscenza delle norme che regolano la vita di un Ateneo non statale; alla mancanza di competenze in materia accademica e didattica e al tentativo di privilegiare ipotesi di “dispersione” delle attuali componenti della comunità accademica totalmente prive di solidità economica e di una visione che salvaguardi l’Ateneo nel suo complesso.
Il Sindaco Falcomatà e la Camera di Commercio oramai da molti anni non sostengono finanziariamente l’Università; mentre la Società Dante Alighieri e il suo Comitato locale, oggi estinto, non hanno mai finanziato l’Ateneo. In particolare, i rapporti istituzionali con la Società Dante Alighieri si sono interrotti nel 2018, quando il Dott. Alessandro Masi, Segretario Generale della stessa, si dimise dalla carica di Presidente del CdA dell’Università e in seguito la Società Dante Alighieri diffidò formalmente l’Ateneo a non utilizzare più il logo impiegato fino a quel momento, a rimuovere dal proprio sito web qualunque riferimento e contenuto diretto o indiretto alla Società Dante Alighieri nonché alla certificazione di lingua italiana PLIDA.
L’Ateneo non può che stigmatizzare tali comportamenti di inaudita gravità e avviare ogni necessaria azione volta alla tutela dell’Istituzione, degli studenti e della comunità accademica rispetto a qualunque azione impropria posta in essere dal Consorzio o da altri soggetti (tanto persone fisiche, quanto compagini associative) che non rispettino le delibere assunte dagli Organi dell’Ateneo, unici titolari dei poteri di indirizzo e di governo dell’Università.
Con riferimento agli esiti del reclamo di cui è stata data notizia nei giorni scorsi dagli organi di stampa, a differenza di quanto divulgato dai ricorrenti, si ribadisce la piena legittimità degli atti emanati dall’attuale CdA che è l’unico soggetto che negli anni ha tenuto in vita l’Ateneo sia assolvendo tutti gli obblighi previsti dalle vigenti normative accademiche, che trovando le risorse. Non a caso l’unico soggetto con il quale il MUR ha avuto rapporti ufficiali e sostanziali è stato l’attuale CdA.
Un Consiglio che opera con l’obiettivo di garantire la continuità delle attività accademiche, la tutela e l’effettività dei diritti degli studenti e la salvaguardia della dignità di chi lavora nell’Università. Per questo con grande senso di responsabilità, dopo numerosi colloqui con soggetti qualificati, si è scelto un progetto serio, rigoroso e sostenibile come quello presentato da AIB. Un soggetto promotore forte di una partnership strategica con un primario operatore che opera da decenni nel sistema formativo italiano e che si è impegnato con un concreto piano di rilancio dell’Istituzione con un investimento significativo. A tale riguardo, sono stati svolti gli adempimenti istituzionali necessari con il MUR, di cui si darà compiutamente notizia nei prossimi giorni. Si ribadisce che ad oggi l’unica proposta tecnica di risanamento e di rilancio dell’Ateneo è quella di AIB, dagli altri attori solo annunci, sterili polemiche e nessuna competenza in materia accademica e didattica”.