“Ecco che cosa ho pensato: affinché l'avvenimento più comune divenga un'avventura è necessario e sufficiente che ci si metta a raccontarlo” - Jean-Paul Sartre
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Report, “Roccella, l’altra Cutro di cui nessuno parla”

“Roccella Jonica, l’altra Cutro di cui nessuno parla” è il tema di un’inchiesta realizzata da Report che andrà in onda domenica sera alle 20.30 su Rai3. Si tratta del naufragio di una barca a vela avvenuto a circa 120 miglia dalla costa calabrese al largo di Roccella Jonica. “Nella notte tra il 16 e il 17 giugno 2024 al largo delle coste di Roccella Jonica – è scritto in una anticipazione di Report – una barca di turisti francesi nota un’altra imbarcazione quasi del tutto affondata a circa 120 miglia dalle coste calabresi. A bordo ci sono 12 migranti, gli unici sopravvissuti dei 76 partiti dalla Turchia alla volta dell’Italia. Ore prima, Alarm Phone, la rete di volontari internazionale che dal 2014 gestisce una rete telefonica per allarmi in mare, riceve una segnalazione e la inoltra alla Guardia costiera italiana. Segnalazione che non verrà mai menzionata nel comunicato diffuso il 17. Qualcuno è andato a cercarli? C’erano aerei di Frontex a sorvolare i cieli in quelle ore?”. Dei 12 superstiti, una donna era morta poi durante il trasporto in motovedetta verso il porto di Roccella Jonica. Nei giorni successivi al naufragio, la Guardia costiera aveva recuperato 20 corpi, otto dei quali erano bambini, quattro maschi e quattro femmine. Secondo le testimonianze dei superstiti, a bordo, complessivamente, ci sarebbero stati 26 bambini. Gli stessi superstiti hanno anche riferito di essere rimasti aggrappati alla barca semiaffondata per più giorni. L’inviata di Report al porto di Roccella Jonica – si vede in un’anticipazione pubblicata sulla pagina Facebook della trasmissione – chiede al responsabile di Frontex al porto se aerei volassero sull’area dopo la segnalazione di Alarm Phone: “le rotte io lo vedo su Flightradar. se ci sono – la risposta – ma anche se lo sapessi non potrei sicuramente dirglielo. Ci sono indagini in corso non si può mica dare informazioni così a caso, bisogna dare le informazioni giuste. A chi potete chiedere le informazioni giuste? Al ministero dell’Interno. Poi se c’è un insieme di elementi che fanno sì che la sfortuna porti … quella non la puoi governare”. Al comandante della Guardia costiera di Roccella Jonica, l’inviata chiede quindi se è vero che c’era stata un’allerta da Alarm Phone il 16 giugno. “Questo non lo so – risponde l’ufficiale presente nello scalo dopo due soccorsi in mare effettuati nel giro di 6 ore l’uno dall’altro – Mi risulta che ci siano anche attività in corso, quindi non penso si possano rilasciare tutte queste dichiarazioni. Le ricostruzioni sono state fatte nelle sedi opportune. Io le dico quello che posso dire e che conosco. E quello che conosco è che stasera abbiamo fatto due interventi bellissimi per cui mi sento onorato e fiero di quello che faccio e dei miei uomini soprattutto”. E in merito a quanto riferito nel comunicato della Guardia costiera che riferiva della segnalazione del naufragio arrivata da una barca di diportisti francesi senza riferimenti ad Alarm Phone, l’ufficiale risponde: “guardi chi ha fatto quel comunicato, ufficio relazioni esterne”.

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