“La legge sull’autonomia differenziata voluta dalla Lega di Salvini e Calderoli e approvata in Parlamento dalle forze politiche che sostengono il Governo Meloni determinerà una frammentazione dell’unità del Paese e aumenterà i divari territoriali, peggiorando le già insopportabili disuguaglianze a danno di tutta la collettività.
La battaglia per dire “Sì all’Italia unita, libera e giusta” deve essere, pertanto, una battaglia di popolo, trasversale sia dal punto di vista geografico che politico.
Dall’esito di questa sfida dipende, in definitiva, il futuro economico e sociale del Paese.
Autonomia differenziata significa che ogni regione può avere autonomia non solo amministrativa, ma legislativa su ben 23 materie importantissime: istruzione, sanità, ambiente, trasporti, contratti, cultura, commercio con l’estero, ecc….
Non avremo più una Repubblica “una e indivisibile” (Costituzione, art. 5), ma un’Italia divisa in 20 staterelli, con 20 sistemi scolastici e sanitari, 20 diversi legislazioni ambientali, contratti di lavoro più deboli perché non più nazionali, ecc…
E poiché le Regioni per poter finanziare le funzioni aggiuntive loro assegnate potranno trattenere gran parte delle tasse ora destinate a tutti, i diritti e i servizi dei cittadini saranno diversi e diseguali, a seconda del certificato di residenza; si moltiplicheranno le privatizzazioni, ovviamente a solo vantaggio di chi avrà i soldi per permetterselo.
Basti pensare alla sanità le cui carenze stanno già facendo pagare ai cittadini calabresi un costo enorme e insopportabile, sia in termini di mortalità evitabile e aspettativa di vita in buona salute che in termini di mobilità sanitaria, per la quale negli ultimi dieci anni sono stati sborsati 3 miliardi di euro a favore delle regioni del nord oltre alle ingenti spese sostenute direttamente dai pazienti e dalle loro famiglie per le trasferte dovute a motivi sanitari.
Si attuerà quella che è stata chiamata la “secessione dei ricchi”: il privilegio egoistico di poche regioni ricche a scapito di quelle più povere come la Calabria; di cittadini abbienti rispetto a coloro che non lo sono, ovunque risiedano; l’aumento delle enormi diseguaglianze; la fine dell’unità e indivisibilità della Repubblica; la lotta e la competizione impari tra le Regioni.
Occorre respingere il tentativo di dividere e indebolire irrimediabilmente il Paese, compromettendone la coesione sociale e le prospettive di sviluppo. Decisioni di questa portata non possono essere assunte in una logica di scambio tra forze politiche e al riparo da una discussione e un confronto pubblici, che invece devono coinvolgere il numero più ampio possibile di cittadine e cittadini, nelle cui mani va restituito il futuro dell’Italia.
Più sottoscrizioni ci saranno, più forza e credibilità avrà il nostro impegno che mira non a far valere un interesse di parte, ma a tutelare il vero interesse nazionale e garantire parità di diritti e di servizi ai calabresi e ai meridionali.
Se non hai ancora firmato, firma e fai firmare. Diventa anche tu artefice di questa campagna: in palio ci sono l’unità della Repubblica e un Paese meno ingiusto e diseguale”.
E’ quanto si legge in una nota del circolo Pd di Cittanova.