La seconda sezione penale della Corte d’Appello di Reggio Calabria ( Lauro Presidente, Palermo e Scuteri a latere) all’esito di una lunga camera di consiglio ha assolto per non aver commesso il fatto Ahmed Mohammed Ali, Al Said Mohamed Ibrahim, Essaid Hassan, Rait Ibrahim Assil, , Jabir Saleh, difesi dagli avv.ti Annarita ed Enrico Chindamo, Ramadan Abou Sbeisa, difeso dall’avv. Olesya Dzedzinska, e Ashour Tamer, difeso dall’avv. Giancarlo Liberati.
In primo grado il Gup di Locri aveva emesso nei loro confronti una sentenza di condanna a cinque anni di reclusione per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.
La Corte territoriale, di diverso avviso, accogliendo le doglianze dei motivi di appello, non ha ritenuto sussistente la prova dell’editto accusatorio ed ha, dunque, riformato la sentenza di condanna con il proscioglimento di tutti gli imputati.
Esprimono soddisfazione i difensori che plaudono all’operato della corte reggina che aveva, con professionalità e serietà, deciso di riaprire l’istruttoria dibattimentale a seguito delle numerose contraddizioni probatorie segnalate dagli appellanti.
La questione delle migrazioni nel Mediterraneo, evidenziano, è senz’altro complessa e la sua gestione non è di facile soluzione, ma le scelte, spesso obbligate, di politica criminale non possono e non devono avvenire a detrimento delle regole che presidiano il processo penale e non possono essere fatte ricadere sulle vite altrui perché si rischierebbe soltanto di alimentare una guerra tra poveri senza vinti nè vincitori.