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Omicidio Fiume a Reggio Calabria: 16 anni a Sicari

Dopo cinque ore di camera di consiglio, la Corte d’Assise di Reggio Calabria, presieduta dalla Dott.ssa Natina Pratticò, Dott. Giovanni Verardi a latere, ha condannato Giuseppe Sicari a 16 anni di reclusione per l’omicidio di Francesco Giuseppe Fiume, avvenuto il 23 novembre 2022 a Catona.

Il 62enne ha ucciso a colpi di pistola il cugino della moglie, Francesco Giuseppe Fiume, un pizzaiolo di 44 anni. La vicenda si è consumata il 23 novembre 2022 a Catona, nella periferia nord di Reggio Calabria. La mattina Fiume aveva avuto una discussione con il figlio dell’imputato, Giovanni Sicari, suo cugino, che subito dopo si è recato dal padre Pino raggiunto nel frattempo da un altro amico di famiglia, Gregorio Mangano. Tutti e tre sono rientrati a casa di Sicari dove quest’ultimo, mentre gli altri erano intenti a mangiare, ha preso l’arma e si è piazzato all’ingresso della propria abitazione. Lì ha atteso l’arrivo di Francesco Fiume e quando quest’ultimo è arrivato, ha sparato nove colpi di pistola calibro 9 mentre la vittima era ancora in auto. La scena è stata filmata dalle telecamere di sorveglianza della villetta. Dopo l’omicidio e dopo essersi accertato che Fiume era morto, Sicari si è recato in Questura dove si è costituito portando con sé l’arma, legalmente detenuta, e raccontando alla polizia di aver ucciso il cugino della moglie a causa delle vessazioni subite dalla vittima.

Il Collegio ha escluso l’aggravante della premeditazione contestata all’imputato, riconoscendo ai congiunti della vittima, un risarcimento dei danni liquidato per ciascuno in somme che vanno dai 50.000 ai 100.000 euro.

“Si tratta di una decisione importante – hanno dichiarato gli Avvocati Luca Cianferoni ed Emanuele Genovese, difensori del signor Sicari – perché costituisce una precisa applicazione di questo nuovo processo penale, sempre più fondato sulla concentrazione e sull’economia processuale”.

La Corte d’Assise ha trasmesso gli atti alla Procura della Repubblica di Reggio Calabria al fine di valutare l’ipotesi di falsa testimonianza nei confronti di Giovanni Sicari e Gregorio Mangano.

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