Il 10 febbraio è “Il Giorno del Ricordo”, in cui si rende omaggio alle vittime delle foibe e si ricorda la tragedia dell’esodo giuliano-dalmata.
Fratelli d’Italia di Reggio Calabria aderisce e sarà presente all’iniziativa organizzata dal “Comitato 10 Febbraio” per sabato alle 17,30 a Piazza San Giorgio al Corso, per proseguire poi con una fiaccolata presso l’area Griso-Laboccetta di Via Torrione, dove insiste la targa che ricorda il sacrificio di Norma Cossetto, Medaglia d’Oro al Merito Civile alla memoria, con la seguente motivazione: «Giovane studentessa istriana, catturata e imprigionata dai partigiani slavi, veniva lungamente seviziata e violentata dai suoi carcerieri e poi barbaramente gettata in una foiba. Luminosa testimonianza di coraggio e di amor patrio, 5 ottobre 1943 – Villa Surani (Istria).”
Quella delle foibe fu una tragedia tutta italiana, consumata da parte del X° Korpus Sloveno del maresciallo Tito spalleggiato dai partigiani italiani, un autentico genocidio, una vera pulizia etnica nei confronti della inerme popolazione italiana. Fino a qualche decennio fa poco si sapeva di questo pezzo di storia, di questo assassinio di massa che provocò la morte di circa 20 mila italiani, sottaciuto o minimizzato per sessant’anni. Nel periodo che va dal 1943 al 1947 in Istria e Dalmazia, gli squadroni della morte titini sequestrarono uomini, donne, vecchi, bambini, preti, civili, soldati e poliziotti, la cui sola colpa era quella di essere italiani, depredandoli dei loro averi, infliggendo immani sevizie e violenze gettandoli poi, talvolta ancora vivi, nelle profondissime cavità naturali dell’altopiano carsico, le foibe appunto, dove morivano tra atroci sofferenze. Solo nel 2004 con la legge n° 92 del 30 marzo – fortemente voluta e proposta da Roberto Menia, oggi senatore triestino di Fratelli d’Italia – è stato sancito l’istituzione del “Giorno del Ricordo in memoria delle vittime delle foibe e dell’esodo giuliano-dalmata”, da celebrarsi il 10 febbraio di ogni anno per commemorare le decine di migliaia di vittime e ricordare l’esodo di oltre 300.000 Italiani costretti a fuggire dai territori del Venezia-Giulia, della Dalmazia, dell’Istria, da Pola e da Fiume. Grazie a questa legge, la verità è ormai consolidata nella coscienza degli italiani e tanti, soprattutto giovani, hanno scoperto quelle tragiche pagine di storia cancellata.