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Il 2023 della Procura della Repubblica dei minori. Di Palma: “Diffusione materiale pedopornografico piaga dilagante”

di Claudio Cordova – Una risposta di giustizia immediata, che vive il quotidiano, senza avere gli arretrati che il mondo giudiziario ha abituato a far conoscere. E’ questo il quadro tracciato dal procuratore dei minori di Reggio Calabria, Roberto Di Palma, che, come di consueto dal suo insediamento, ha fornito i dati dell’attività svolta dall’Ufficio su un tema sempre molto delicato.

La prima parte dell’intervento di Di Palma è dedicata ai numeri: i fascicoli iscritti e definiti nei confronti di persone note: dati in linea tra il 2022 (iscritti 197; definiti 197) e il 2023 (iscritti 198; definiti 191). Così come per i fascicoli iscritti e definiti nei confronti di persone ignote: nel 2022 iscritti 41; definiti 43, mentre nel 2023 iscritti 45; definiti 45.

Decremento, invece per i fascicoli iscritti per gli Atti non costituenti notizie di reato. Se nel 2022 ne erano stati iscritti 312 con la definizione di 262 di essi, nel 2023 le iscrizioni sono state 256, ma con lo smaltimento di qualche fascicolo arretrato, dato che sono arrivati a definizione 265 casi. Venendo al settore civile, si assiste invece a un incremento sensibile: se nel 2022 erano stati iscritti 2100 fascicoli e definiti 2028, nel 2023 sono stati iscritti 2342 e definiti 2308.

Un settore delicato, quello del mondo minorile, con indagini spesso collegate con le procure ordinarie, visto il coinvolgimento di persone maggiorenni: ben 350 i fascicoli collegati nel 2023. Aumentano, seppur di poco, i numeri sui giovani arrestati: 5 e 6 misure cautelari nel 2022, mentre 6 e 8 misure cautelari nel 2023.

Anche se l’arresto e il processo – sottolinea Di Palma – in tema di minori è sempre l’extrema ratio: “La giustizia minorile – spiega – non è punitiva, ma ha una funzione di recupero. Deve avere una funzione di recupero”. Per questo, come per gli scorsi anni, viene utilizzato particolarmente lo strumento delle “messe alla prova” (64 nel 2023), per dare i minori che hanno sbagliato una seconda chance.

Ma la parte dei numeri, nel ragionamento di Di Palma, lascia presto spazio all’analisi del fenomeno. Ed è inevitabile che, parlando di degrado minorile non ci si possa non interrogare sul ruolo (spesso sul fallimento) degli adulti. Tra i reati più diffusi tra chi ha meno di 18 anni, infatti Di Palma indica sicuramente quelli di natura sessuale: “La diffusione di materiale pedopornografico è una piaga dilagante” ha detto il procuratore della Repubblica presso il Tribunale dei minori di Reggio Calabria.

Il cliché è spesso quello di sempre. Lo scambio tra adolescenti di figure pornografiche, di nudi reciproci, che poi vengono messi in rete e diventano virali, sui social network e sulle app di messaggistica istantanea. A volte per gioco, altre volte per vendetta. Per il procuratore dei minori è assai frequente trovare sullo smartphone degli adolescenti di oggi materiale del genere. E se un tempo, le vittime denunciavano con pudore, con vergogna, oggi si assiste a giovani che non sono coscienti di ciò che hanno fatto e che, anzi, non trovano alcun disvalore in ciò che hanno fatto. Ecco, dunque, la sconfitta culturale della società moderna.

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