Più chance di lavoro per i profili tecnici e professionali. Nei prossimi 5 anni le aziende saranno a caccia di diplomati con formazione tecnica e laureati STEM. Una sfida complessa considerato che i profili più richiesti saranno anche i più introvabili. Infatti, a fronte di un fabbisogno di 3,7 milioni di nuovi profili professionali, stimato per il periodo 2023-2027, mancheranno ogni anno circa 133 mila diplomati degli istituti tecnici e professionali e 8700 laureati, con gap particolarmente rilevanti nel settore medico sanitario. Inoltre, la difficoltà di reperimento del personale da parte delle imprese tenderà ad aumentare, complici i macro-trend digitale e green che porteranno ad un’intensificazione delle skill necessarie per poter governare le transizioni tecnologiche in atto, rischiando, peraltro, di ridurre l’efficacia degli investimenti del PNRR. Un’emergenza reale che, senza un cambio di rotta, potrebbe costare fino a 37.7 miliardi di euro, con un particolare aumento dei costi per i settori più legati alla stagionalità. Ad evidenziarlo la nota dell’Ufficio Studi dei Consulenti del Lavoro dal titolo “Formazione e lavoro. Quali percorsi per il mercato del lavoro che verrà?” che ha elaborato i dati del Rapporto di “Previsione dei fabbisogni occupazionali e professionali” di Unioncamere Excelsior che, nell’ultima nota del 9 ottobre scorso, ha evidenziato che il mismatch tra domanda e offerta supera la soglia del 50%. Tra i diplomati secondari, i percorsi formativi più richiesti saranno quelli in amministrazione, finanza e marketing (83 mila), turismo e ristorazione (57 mila), meccanica, meccatronica ed energia (55 mila). Seguono formazione socio-sanitaria e benessere (33 mila) e costruzioni (30 mila). Con riferimento ai laureati, invece, i percorsi più appetibili per il mercato saranno quelli STEM e a seguire, economico statistico, medico sanitario, giuridico e politico sociale. Più chance, invece, per la formazione terziaria (universitaria e ITS) dove, a fronte di un fabbisogno medio annuo di quasi 253 mila diplomati, il sistema formativo ne immetterà sul mercato 244 mila. “In quest’ottica la preparazione delle future generazioni al mondo del lavoro è diventata una delle sfide più urgenti. È necessario orientare i giovani verso percorsi formativi professionalizzanti e il più possibile connessi con le esigenze del mercato del lavoro, implementando programmi di formazione mirati che consentano di sviluppare competenze altamente richieste dalle imprese, in primis nei settori tecnici e professionali”, ha dichiarato il Presidente del Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro, Rosario De Luca.