“Ai sindaci va consentito di poter fare i sindaci senza avere paura della firma, avere paura è un sentimento che un sindaco non si può permettere, la paura ti rallenta, ti rende insicuro e questo genera una città che si ferma e va indietro”. È l’appello lanciato a Genova alla 40ma assemblea dell’Associazione Nazionale Comuni Italiani dal sindaco di Reggio Calabria Giuseppe Falcomatà, tornato dopo quasi due anni a ricoprire il suo incarico dopo che la Cassazione ha annullato la sua condanna per abuso d’ufficio. “Del reato d’abuso d’ufficio ne posso parlare poco – ha detto – se non da chi ha patito e visto sulla propria pelle e sulla città gli effetti di un sindaco sospeso. La sospensione colpisce tutta la comunità”.
“Era doveroso venire qui: i sindaci, insieme ai miei concittadini e alla mia famiglia non mi hanno mai fatto mancare la fiducia in questi lunghi e incomprensibili due anni di sospensione. E’ un modo per ringraziarli e vedere questo come un nuovo inizio”. Cosi’ Giuseppe Falcomata’, da ieri riabilitato dalla Cassazione a sindaco di Reggio Calabria, in seguito all’annullamento della condanna nel processo “Miramare”, parlando stamattina a margine dell’Assemblea nazionale dell’Anci, a Genova.
“La sospensione non colpisce solo il sindaco, ma tutta la comunita’ che lo ha eletto – ha aggiunto – La riflessione vera che bisogna fare e’ consentire ai sindaci di fare i sindaci, senza che questo ingeneri la paura della firma. Avere paura e’ un sentimento che il sindaco non si puo’ permettere di provare – spiega – la paura ti rallenta, ti blocca, ti rende insicuro e un sindaco non se lo puo’ permettere perche’ una citta’ che rallenta e si ferma e’ una citta’ che va indietro. E’ importante che i sindaci abbiano la possibilita’ di fare il mestiere piu’ bello del mondo e per il quale i cittadini gli hanno dato fiducia”.
“Ho capito qual e’ la vera differenza tra fare il sindaco ed essere sindaco – aggiunge – Essere sindaci e’ qualcosa di indipendente dal portare la fascia tricolore addosso perche’ quella fascia, con quello che e’ il suo peso e la sua responsabilita’, continuiamo a sentirla anche quando non la indossiamo. E’ un momento per me di grandissimi dubbi, ma nel quale c’e’ una certezza: faro’ il sindaco per i prossimi tre anni, ma mi sentiro’ sindaco per sempre”.