La tradizionale festa di Arasì dedicata a Maria SS. Assunta, ancora una volta si conferma con festeggiamenti civili e religiosi dal 13 al 16 Agosto.
Tra quelli religiosi si annovera il cuore pulsante di questa ricorrenza, la storica “Calata”, che
avrà luogo il 14 Agosto alle ore 20:00. La Sacra Statua della Madonna ritornerà alla Chiesa Madre accompagnata da un corteo in cui è possibile distinguere tre grandi gruppi. Ad aprire la processione, i due cordoni delle “Bianche”, nonché le ragazze e le bambine del paese, appunto vestite di bianco come simbolo di purezza. A seguito le “Blu”, le donne sposate che intonano canti e rosari tipicamente dialettali per coinvolgere la restante parte del popolo dietro la “Vara”. Ed è proprio sotto quest’ultima che ritroviamo la terza fazione: i portatori, parte funzionale di questa importante celebrazione.
Ultimo giorno dedicato alle sacre manifestazioni: il 15 agosto, giorno dell’Assunzione di Maria in Cielo. La giornata ha inizio alle ore 7:00 con il tradizionale sparo dei mortai, per poi continuare con la S. Messa alle 7:30 e alle 11:30 celebrata, da più di 50 anni, dal capo spirituale della comunità Don Giuseppe Bagnato. Nel pomeriggio alle ore 18.30 avrà inizio la processione, che nell’arco di due ore circa vede la Statua di Maria percorrere le vie principali del paese. Ad attenderla nella piazza principale una folla gremita riunita in preghiera e riflessione, che si unirà al classico corteo fino all’ingresso in Chiesa.
Altrettanto sentiti sono i festeggiamenti civili che cominceranno con Cocomambo animazione, gonfiabili per bambini, nella serata del 13 Agosto ,ore 21:00.
Nella serata del 14 Agosto ore 23:30 appuntamento con la febbre del Lunedì sera con Dj set Dj Francesco .
La serata più attesa sarà quella del 15 Agosto con il concerto, ore 22:00, dei Quartaumenta. Il culmine avverrà a mezzanotte con lo spettacolo pirotecnico a cura della ditta Schiavone.
Si giunge dunque all’ultimo giorno, 16 Agosto, ore 21:30, con il gruppo teatrale Grancia, Pietro Praticò “CU AVI I CRAPI AVI CORNA”.