“Presenteremo ricorso nelle sedi opportune”. E’ l’annuncio, peraltro atteso, della Reggina, squadra militante in serie B, esclusa dalla Covisoc dall’iscrizione al prossimo campionato 2023-24 per presunte irregolarita’ amministrative e finanziarie.
La societa’ amaranto, di proprieta’ dell’imprenditore Felice Saladini, e’ al momento senza gli organi sociali, tutti dimissionari a conclusione del recente campionato 2022-23, e in stato di crisi finanziaria, ma e’ decisa a impugnare la decisione della Covisoc. In un comunicato stampa, la societa’ di Saladini definisce il provvedimento della Commissione di vigilanza sulle societa’ calcistiche “non coerente con quanto e’ stato chiaramente disposto dal tribunale di Reggio Calabria”, cioe’ la possibilita’ di spalmare i debiti pregressi ai sensi della riforma del diritto fallimentare.
La Covisoc, alla base della sua decisione, contesta il “mancato rispetto di alcuni criteri legali (come il mancato versamento da parte della societa’ di 754 mila euro per perfezionare l’iscrizione) ed economico- finanziari previsti per l’ottenimento della licenza nazionale, ai fini dell’ammissione al campionato di serie B 2023-24”.
Intanto, si rafforza l’ipotesi che Saladini ceda la societa’ a una cordata di imprenditori, nazionali e locali, in grado di potere fronteggiare gli impegni finanziari nel 2023-2024.
“Sia chiara una cosa – dice all’AGI uno degli imprenditori interessati all’acquisto – che solo per potere infilare la chiave nella toppa del cancello del S. Agata (il centro sportivo dove hanno sede gli uffici sociali e i campi per gli allenamenti, ndr) e programmare una tranquilla gestione del prossimo campionato cadetto, sono necessari circa venti milioni di euro, una cifra non da poco, a cui vanno sommate le perdite di esercizio accumulate nel corso della recente stagione 2022-23”.
La Reggina di Saladini, intanto, potra’ depositare il ricorso contro la Covisoc agli organi federali e alla giustizia amministrativa entro la fine della prossima settimana.