“Le operatrici dei centri diurni socio-educativi di Reggio Calabria pagano da mesi di tasca propria per assicurare ai bambini diversamente abili la dovuta assistenza”. Lo rende noto la Fp Cgil di Reggio Calabria sostenendo che le operatrici sono anche senza stipendio da cinque mesi.
“Parliamo – afferma in una nota il segretario generale della Fp Cgil reggina Francesco Callea – di servizi preziosi ed essenziali che assicurano le cure dovute per diritto costituzionale. Cinque mesi, quasi sei, per le famiglie delle operatrici sono veramente tanti e nella quotidianità si fanno sentire e non si può ‘stringere la cintura’ più di quanto si sta già facendo. I pagamenti delle dovute spettanze alle cooperative che gestiscono i servizi vengono erogati in media ogni sei mesi, perché i fondi che dovrebbero arrivare dal ministero hanno questa assurda tempistica. Capirete che questa tempistica, non può essere accettata da chi deve fare i conti con la vita di tutti i giorni e con chi ha il diritto di essere curato. Quei soldi servono a garantire una soddisfacente qualità di vita a tanti minori diversamente abili, quindi bisogna porre rimedio con assoluta celerità”.
“La politica, di concerto con le cooperative affidatarie – conclude – ha il dovere di tutelare, con forza e credibilità, i diritti costituzionali dei più fragili e di chi si adopera per dar loro una vita dignitosa. Concludiamo ricordando che gli operatori che prestano la loro opera nel sociale, rappresentano una necessaria e fondamentale risorsa per la società e per chi vive ai margini di essa. La Fp Cgil chiede che si apra al più presto un tavolo teso, innanzitutto al pagamento immediato delle spettanze pregresse, poi che Comune di Reggio Calabria e cooperative trovino un sistema che superi le attuali gravi criticità, noi continueremo a vigilare”.