“La questione della non possibilità di pagare il ticket con il Pos presso l’ospedale di Locri è storia vecchia. Risale al 2020 ed è stato uno dei nostri primi argomenti trattati nelle assemblee. Sono trascorsi ben tre anni e nulla è cambiato. Prima di intervenire su tale argomento ci siamo confrontati con il Direttore Sanitario, il Dott. D’Ascoli, il quale ci ha assicurato che il mancato utilizzo non è dovuto a una problematica di tipo tecnico. Lo stesso Direttore Sanitario ci ha comunicato che ha più volte fatto richiesta di personale amministrativo senza avere nessun riscontro ma questo prescinde dal fatto che se anche c’è una sola unità le forme di pagamento devono essere garantite tutte secondo quanto stabilito per legge. A questo punto c’è da chiedersi quale sia il motivo che determina questo stato di cose. È l’incapacità del personale addetto o una precipua volontà in tal senso? Qualunque sia l’ipotesi il risultato che poi si riverbera sui cittadini, fruitori del servizio, è palesemente antigiuridico. Considerato inoltre che sull’Ospedale di Locri pesa anche il fardello dei mancati bilanci, il negato pagamento tramite Pos, che è sistema di tracciabilità inficia ancor di più la problematica . Abbiamo più volte sollecitato le Autorità a prendere provvedimenti ,ma nulla è cambiato. Le lungaggini procedurali per risolvere problemi di facile definizione, non ci fanno ben sperare circa la definizione di altre questioni che affliggono l’Ospedale. Le rassicurazione del direttore sanitario si sono palesate vane considerato che a distanza di tre anni il Pos “è strumento non conosciuto e non bene identificato”. Tale stato delle cose è assolutamente inconcepibile e inammissibile anche perché assolutamente illegale. Il Comitato pertanto , insoddisfatto delle superficiali risposte ricevute, non cesserà la sua battaglia andando avanti fino alla risoluzione delle problematiche che di volta in volta si paleseranno”.
Lo afferma in una nota il presidente del Comitato “Difebdiamo l’Ospedale”, Bruna Eugenia Filippone.