“OGGI in Europa e in Italia le più alte cariche istituzionali e politiche vedono le donne protagoniste. In un momento molto difficile per il nostro Paese ed il mondo, che stanno attraversando tensioni, guerre e situazioni di drammatica criticità, come l’immigrazione, autorevoli figure femminili emergono facendosi carico di ruoli di alta responsabilità.
In Europa, la Commissione Europea, il Consiglio Europeo, la Banca Europea, in Italia, il Consiglio dei Ministri, il maggiore partito dell’opposizione, la Corte di Cassazione, sono guidati da donne.
Sembrerebbe, così, che in Italia sia stato, finalmente, “frantumato” il c.d. tetto di cristallo, che ha ostacolato, per troppo tempo, la presenza femminile ai vertici delle istituzioni e della politica.
Ritengo che, al punto in cui siamo, diventi molto importante ricreare l’unione e la solidarietà tra donne, termini di cui da qualche decennio si è sentito parlare sempre meno. Salvaguardando, naturalmente, le sensibilità politiche di ognuna.
Al giorno d’oggi si è molto indebolita quella coscienza femminile, quell’impegno sociale degli anni ’70, gli anni del femminismo, delle lotte per l’indipendenza e l’emancipazione delle donne. Siamo nate, cresciute ed educate (e continuiamo ad esserlo ancora oggi) in un contesto caratterizzato dal peso di un patriarcato estremamente resistente. Questo, e non solo questo, ci fa generare un antagonismo fra donne senza senso, che non fa altro che indebolirci.
Ritroviamo, invece, nelle differenze di ognuna, la complicità; ricostruiamo quell’alleanza che in passato ci ha consentito traguardi impensabili. Complicità ed alleanza che ci possono consentire di rafforzarci e di costruire, con il pragmatismo che ci contraddistingue, i presupposti per un nuovo e forte cambiamento sociale. Guardiamo insieme a tutto quello che non permette alla nostra Società di essere veramente lo specchio della nostra Costituzione.
Iniziamo puntando gli occhi alla nostra terra, la Calabria, alle sue città ed ai suoi paesi, che adesso esprimono tante presenze istituzionali femminili, anche se ancora poche.
Proviamo a cercare insieme sinergie larghe oltre gli steccati ideologici su almeno due tematiche fondamentali per la crescita dei nostri luoghi: immigrazione ed autonomia differenziata. Confrontiamoci sull’immigrazione, anche perché siamo tutti coscienti che per la conformazione del nostro Paese tentare di bloccarla vuol dire sacrificare vite. Parliamo dei livelli di accoglienza, di integrazione ed anche di inclusione. Affrontiamo insieme soprattutto il delicato tema dell’autonomia differenziata, che non deve diventare un ulteriore scivolamento di un sistema già disuguale. Dobbiamo evitare di distruggere quel patto nazionale che fino a oggi era chiamato a rispondere delle disuguaglianze sociali, a garantire i diritti dei cittadini, gli stessi, per tutti, in materie importantissime finora totale esclusiva dello Stato, come la tutela della salute, l’Istruzione, la tutela del lavoro.
Ritroviamoci per discuterne e buttare le basi per soluzioni che siano assolutamente radicali ed innovative, considerando le singole nostre sensibilità come elemento di ricchezza per un democratico confronto”.
Lo afferma in una nota Franca Milazzo, presidente Associazione IPAZIA – Centro Donne contro la Violenza di Reggio Calabria.