L’ex presidente del Consiglio comunale di Reggio Calabria Demetrio Delfino si è fatto interrogare oggi in aula nel corso dell’udienza del processo sui presunti brogli alle elezioni amministrative del settembre 2020.
Oggi assessore comunale al Welfare, Delfino è accusato di abuso d’ufficio in relazione all’autonomina a componente della commissione elettorale del consigliere comunale del Pd Antonino Castorina, principale imputato del processo nato da un’inchiesta condotta della Digos da cui è emerso che alle comunali del 2020 avrebbero votato un centinaio di anziani che in realtà non si erano mai recati al seggio.
In alcuni casi si trattava di persone addirittura decedute. Secondo i pm, l’autonomina di Castorina quale componente della commissione elettorale sarebbe stata illegittima ma dimostrerebbe, a parere dei magistrati, come lo stesso consigliere “aveva dato l’avvio alle operazioni di controllo dei presidi elettorali in vista della tornata elettorale del 2020, già molto tempo prima, ovvero ad inizio 2018”.
Delfino ha spiegato in aula la sua posizione chiarendo che la sostituzione dei vari componenti della commissione elettorale anche in altre occasioni è avvenuta con la stessa procedura ovvero con la semplice comunicazione da parte dei vari capigruppo. L’ex presidente del Consiglio comunale ha risposto a tutte le domande del suo avvocato Massimo Canale che ha chiesto l’interrogatorio e che ha depositato una serie di documenti sulla cui acquisizione nel fascicolo del processo il giudice Vincenzo Quaranta deciderà nella prossima udienza fissata per il 31 gennaio, lasciando il tempo al pm Nunzio De Salvo di visionare le carte prodotte dalla difesa.