“Ecco che cosa ho pensato: affinché l'avvenimento più comune divenga un'avventura è necessario e sufficiente che ci si metta a raccontarlo” - Jean-Paul Sartre
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Pestaggio detenuto napoletano in Istituto penitenziario: agli arresti domiciliari anche il comandante

C’è anche il comandante della polizia penitenziaria della casa circondariale “Panzera” Stefano La Cava tra gli agenti arrestati per il pestaggio del detenuto napoletano. A La Cava, oltre alle accuse di tortura e lesioni personali aggravate, vengono contestati i reati di falso ideologico commesso da pubblico ufficiale in atto pubblico, falso ideologico commesso da pubblico ufficiale in atto pubblico per induzione, omissione d’atti d’ufficio, calunnia e tentata concussione. Per due agenti, il gip ha disposto la misura interdittiva della sospensione dall’esercizio di un pubblico ufficio. Complessivamente sono otto i destinatari dell’ordinanza firmata dal giudice per le indagini preliminari. Oltre ai sei agenti finiti ai domiciliari e ai due sottoposti a interdizione, ci sono altri quattro poliziotti penitenziari, ai quali viene contestato il reato di tortura e lesioni personali in concorso, per i quali il Gip si è riservato di valutare la richiesta di applicazione della misura cautelare interdittiva formulata dalla Procura all’esito dell’interrogatorio. Il gip deciderà dopo l’interrogatorio se applicare la sospensione dall’attività professionale anche al medico dell’Istituto penitenziario, indagato per il reato di depistaggio. Stando all’inchiesta della squadra mobile, infatti, il medico avrebbe reso false dichiarazioni al pubblico ministero durante la fase delle indagini.

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