“La sentenza di condanna pronunciata dalla Corte di Appello reggina nei confronti del “sistema” clientelare della Giunta Falcomatá, rappresenta il manifesto principe della situazione attuale della nostra amata e martoriata Città, tra gli ultimi posti (ma, state certi, ben presto ultimi..!!!) circa la qualità della vita, nel novero delle città italiane.
Una città che sopravvive nel degrado più assoluto, tra cumuli di spazzatura, ormai arrivati a sfiorare i balconi dei primi piani delle abitazioni.
Priva dei più elementari servizi che una città, che voglia dirsi vivibile, possa offrire, come l’acqua nelle abitazioni della maggior parte dei cittadini!
Una città nella quale bisogna premunirsi di canotto o di una canoa pronti all’uso, perché – ad ogni pioggia – le più importanti arterie stradali si allagano, come nelle più degradate periferie delle sperdute città indiane!
Una città in cui le Forze dell’Ordine faticano a mantenere il pur minimo controllo del territorio, con numerose zone da Far West in cui è venuto meno del tutto, tra parcheggi selvaggi, bike elettriche che sfrecciano ove non potrebbero e tirandosi via spesse volte qualche ignaro passante. Una città, in sintesi, con un forte incremento della microcriminalità, tristemente mortificata dal fenomeno dello spaccio di droga che ormai è possibile notare anche nelle zone centrali cittadine.
Una città abbandonata, martoriata, denigrata ma, soprattutto, UMILIATA!!!
Perché, se è anche vero che la mala gestione può essere un fatto opinabile o dettato da un giudizio fazioso e politicamente di parte, le sentenze giudiziarie invece ci danno un quadro storico di assoluta fedeltà dei fatti e, soprattutto, non si discutono.
Le sentenze non hanno colore politico (così come ci hanno sempre voluto insegnare i compagni di Sinistra); le sentenze vanno accettate e rispettate (altro insegnamento che la Sinistra ha sempre ripetuto a pappagallo); le sentenze rappresentano una verità, seppur giudiziale, ma sempre di verità si tratta!
Pertanto, alla luce della sentenza sopraccitata e vista la drammatica situazione in cui versa la nostra città, trovo INACCETTABILE che si possa continuare a farci amministrare da chi non è stato votato dai cittadini, da chi si ritrova a fare le veci di un sindaco sospeso, fatto questo che risulta certamente ammissibile all’esito della sentenza di primo grado ma che risulta non più concepibile – a questo punto della vicenda che evidenzia una grave menomazione della Democrazia in città – allorquando si è costretti a considerare che, dopo un anno e 4 mesi, la conferma della condanna in appello rischia di protrarre (per ulteriori 12 mesi) l’affidamento del governo provvisorio nelle mani di chi, lo ribadisco, si ritrova a guidare una città senza esserne stato democraticamente eletto e (proprio in virtù dei risultati gestionali in premessa) senza aver acquisito il benché minimo consenso popolare.
Tra le “lezioni” che lor signori della Sinistra hanno sempre voluto offrirci, elevandosi a portatori sani di Legalità e Giustizia, ha sempre fatto capolino e riferimento l’alto senso di responsabilità che dovrebbe contraddistinguere un amministratore, soprattutto di una città importante come Reggio Calabria.
Spero che la lezione che hanno, da sempre, cercato d’impartire agli altri li induca responsabilmente ad applicare per primi i precetti sbandierati nel tempo, attraverso l’insegnamento migliore che si possa dare, ovvero, l’esempio!
Pertanto, chiedo formalmente che il f.f. Brunetti dimostri, con l’esempio, di avere alto senso di responsabilità e di rispetto delle Istituzioni e si DIMETTA subito, rimettendo Reggio Calabria nelle mani dei cittadini e permettendo agli stessi di poter vivere in una città guidata da un sindaco democraticamente eletto, mettendo fine a questa stucchevole commedia dell’arte, che non fa affatto ridere, ma che da troppo tempo fa piangere la città e tutti i reggini.
So di chiedere tanto, forse troppo, perché l’enunciato che “tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare” (sempre più appannaggio della Sinistra) lo conosco bene, sia a livello locale che nazionale.
Pertanto, mi appello anche a sua Eccellenza il Prefetto di Reggio Calabria, affinché – preso atto del fatto che la città non può oltremodo andare avanti in queste condizioni e non può essere governata in maniera così mortificante per la DEMOCRAZIA – assuma ogni più idonea iniziativa, altresì valutando la configurabilità delle casistiche previste per lo scioglimento del Consiglio Comunale, così da permettere – attraverso una non più procrastinabile tornata elettorale – il ripristino della governabilità di Reggio Calabria, città metropolitana che risulta essere stata guidata (sino a poco più di un anno fa) e gestita da un sindaco e da assessori che un Tribunale ed una Corte di Appello della Repubblica Italiana, hanno entrambi condannato per reati contro la Pubblica Amministrazione, trattandosi – in definitiva – di violazioni che si riflettono direttamente sulle posizioni giuridiche soggettive dei cittadini, compromettendo la stessa funzionalità dell’ente nonché la credibilità e la funzionalità complessiva del sistema dei pubblici poteri.
Reggio Calabria e i reggini tutti, non meritano ciò e se si dovesse permettere che, nonostante le condanne, tutto resti immutato (come se nulla fosse) allora – per davvero – risulterà evidente che, non solo è caduta Reggio Calabria, ma è stata sconfitta anche la DEMOCRAZIA …!”. Lo afferma in una nota Antonino Carlo Fazio, Fratelli d’Italia – Capo Dipartimento Legalità, Sicurezza e Immigrazione per la città di Reggio Calabria.