Sono 100 le famiglie di Reggio Calabria in condizione di vulnerabilità economica e sociale che rischiano di non poter accedere a un paniere minimo di beni e servizi energetici, a cui verranno destinate risorse per il pagamento delle bollette, lampadine LED a basso consumo, e che saranno affiancate con un’attività di formazione sulla consapevolezza energetica. Questo il progetto di Banco dell’energia Onlus, l’organizzazione senza scopo di lucro promossa da A2A e dalle sue Fondazioni AEM, ASM e LGH, che sostiene le famiglie in situazione di vulnerabilità economica e sociale. Il progetto è reso possibile grazie al contributo di Edison. L’iniziativa, a cui collaborano anche Banco Alimentare, Adiconsum, Signify insieme a una rete di associazioni del territorio e che si inserisce nell’ambito di “Energia in periferia”, il format di Banco dell’energia già sperimentato a Quarto Oggiaro (Milano) e a Torpignattara (Roma), è la prima della Onlus nel Sud Italia ed è stata presentata oggi a Reggio Calabria. Alla conferenza sono intervenuti il Presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto, la vicepresidente della Regione Calabria Giuseppina Princi, il Presidente ANCI Calabria Marcello Manna, il Presidente di Ipsos Italia Nando Pagnoncelli, il Presidente di Banco dell’energia Marco Patuano, l’Amministratore Delegato di Edison Nicola Monti, il Presidente Nazionale di Adiconsum Carlo De Masi, l’Amministratore Delegato di Signify per Italia, Israele e Grecia, Carlos Alberto Loscalzo e l’arcivescovo di Reggio Calabria, Monsignor Fortunato Morrone.
Un progetto che si inserisce in un quadro particolarmente drammatico, come dimostra l’indagine effettuata da Ipsos per Banco dell’energia, con l’obiettivo di monitorare l’evoluzione della percezione del fenomeno della povertà energetica presso la popolazione italiana con focus sul Sud Italia. Dall’indagine emerge che quasi un italiano su quattro crede di essere all’apice dell’emergenza (13%) o che il peggio debba ancora arrivare (10%). Al Sud questa convinzione è più radicata (14%). Il problema percepito come più grave e urgente è l’occupazione/economia (43% sul totale Italia), un dato sensibilmente più elevato per i residenti al Sud e Isole, con il 57%. E sempre al Sud troviamo maggiore insoddisfazione per quanto riguarda la qualità della vita nella propria zona di residenza. Se infatti il 70% degli italiani si dichiara soddisfatto della propria qualità di vita, questa percentuale scende al 62% al Sud. Allo stato attuale, il 56% degli italiani si dichiara poco o per nulla soddisfatto della propria condizione economica, un dato in crescita negli ultimi 6 mesi, così come in crescita è la preoccupazione legata al costante aumento dei prezzi (che tocca ormai oltre 8 italiani su 10). Tra le motivazioni, la difficoltà di fare i conti con l’aumento del costo della vita, il non potersi permettere certe spese, la sensazione di preoccupazione per il futuro perché le spese correnti non consentono di accumulare risparmio. Energia/gas e carburanti, oltre ai prodotti alimentari, le categorie di spesa su cui la quasi totalità degli italiani ha registrato aumenti, con percentuali elevatissime (sopra l’80%). E proprio la crisi energetica è un punto cruciale del dibattito attuale. Non soltanto perché l’aumento del costo dell’energia, oltre al conflitto tra Russia e Ucraina, è considerato la principale causa dell’aumento dei prezzi degli altri beni e servizi, ma anche perché quasi un italiano su tre si aspetta che le richieste di risparmio energetico saranno, nell’imminente futuro, molto rilevanti per i cittadini, chiamati quindi a farsi carico in prima persona della situazione. In generale, quasi un intervistato su due (47%) si aspetta che gli italiani, nell’inverno alle porte, ridurranno realmente i propri consumi di energia.
Secondo i dati Istat 2021 elaborati da Ipsos, il 7,5% delle famiglie italiane vive in povertà assoluta (con un andamento tendenzialmente crescente negli ultimi 15 anni), una percentuale che arriva al 10% se ci si concentra sulle famiglie del Mezzogiorno. Il rischio di povertà o esclusione sociale riguarda circa un italiano su quattro (25,4%) e si alza drasticamente se ci concentriamo sul Sud e sulle Isole (41,2%). Anche la povertà energetica è un fenomeno che segue queste tendenze. Ha un’incidenza crescente dal 2014 al 2018 (dato più recente: 8,8% delle famiglie italiane, fonte OIPE), e fortemente diversificato per area geografica. La situazione più preoccupante è al Sud e sulle isole, e dunque in Calabria, dove si stima che sia un fenomeno che può coinvolgere tra il 24% e il 36% delle famiglie (fonte rapporto OIPE 2020 ed elaborazioni Ufficio Studi CGIA su dati Istat e Rapporto OIPE 2020). Dati che fanno comprendere quanto sia necessario agire nel breve periodo per sostenere i nuclei familiari in condizione di vulnerabilità economica e sociale, che rischiano di non poter accedere a un paniere minimo di beni e servizi energetici.
“Questa iniziativa è particolarmente importante per il Banco dell’energia perché è la conferma di quanto avevamo promesso in occasione della presentazione del Manifesto ‘Insieme per contrastare la povertà energetica’: ampliare le attività della nostra Onlus dalla Lombardia a tutta l’Italia – dice Marco Patuano, Presidente di Banco dell’energia e Presidente di A2A – Anche in Calabria, come è avvenuto per il quartiere romano di Torpignattara e per Quarto Oggiaro a Milano, il progetto ‘Energia in periferia’ si sviluppa su due fronti: uno emergenziale, che ha l’obiettivo di aiutare le famiglie nell’immediato, e uno strutturale a scopo educativo e sul lungo periodo”.
“La situazione di emergenza energetica che stiamo vivendo richiede una risposta di sistema che impegni tutti gli operatori del settore: è sentendo questa responsabilità che Edison ha aderito al Manifesto e sostiene l’iniziativa “Energia in periferia” in Calabria – dichiara Nicola Monti, Amministratore Delegato di Edison – È un contributo di solidarietà che si affianca a quelli attivati dagli altri player del Manifesto e alle altre iniziative che ci vedono impegnati, anche attraverso la Fondazione EOS – Edison Orizzonte Sociale, nel supporto a tutte le forme di vulnerabilità. Abbiamo voluto portare “Energia in periferia” in Calabria perché abbiamo una storica e continuativa presenza in questo territorio di cui ci sentiamo parte integrante e che ci ha sempre permesso di costruire valore insieme alle comunità locali.”
“Per Signify essere tra i firmatari del Manifesto – dice Carlos Alberto Loscalzo, Amministratore Delegato di Signify per Italia, Israele e Grecia – vuol dire rendere accessibili, alle persone e famiglie in difficoltà, gli strumenti di efficientamento energetico di cui disponiamo: la tecnologia LED aiuta a ridurre i loro consumi e aumenta, attraverso uno strumento tangibile, la loro consapevolezza dei consumi energetici. In qualità di leader mondiale nell’illuminazione, il nostro ruolo non è solo quello di operare in modo responsabile ma anche di aiutare le città, le imprese e le persone a far fronte all’attuale crisi energetica ed economica, contribuendo a ridurre allo stesso tempo gli effetti dei cambiamenti climatici.”
Oltre al contributo per il pagamento delle bollette che prevede un accompagnamento e un sostegno economico per un accesso all’energia sempre più inclusivo nei confronti delle famiglie in difficoltà e alla donazione di lampadine a basso consumo da parte di Signify, Banco dell’energia svilupperà nei prossimi 9 mesi anche azioni volte alla promozione di comportamenti orientati al risparmio energetico e alla sostenibilità ambientale attraverso l’organizzazione di corsi formativi – incontri one to one tra le famiglie coinvolte e TED (Tutor per l’Energia Domestica) – per prevenire o risolvere situazioni di povertà energetica.
“È uno dei più importanti progetti solidali del sud e siamo felici che sia stata individuata la Calabria, con la città di Reggio Calabria – ha detto la Vice Presidente della Regione Calabria Giuseppina Princi – È un momento drammatico per l’Italia e per la nostra regione in particolare, nella quale sono tantissime le famiglie a rischio di poverà’ energetica. Questa iniziativa, per cui si ringraziano tutti i partner nazionali, è davvero una boccata d’ossigeno che ci auguriamo possa essere mutuata nelle restanti province calabresi; è un’azione concreta a cui seguiranno, a breve, ulteriori iniziative che la Regione Calabria metterà in campo a sostegno delle famiglie e delle imprese, avendo avuto il via libera dalla Commissione Europea proprio a fine ottobre. Fare sistema, fare squadra insieme al terzo settore e al mondo del volontariato per stare accanto alle persone più vulnerabili: è questa la mission del progetto, è questa la missione che la Regione ha pienamente sposato”.
Edison è tra i firmatari del “Manifesto contro la povertà energetica” promosso da Banco dell’energia con il fine di contrastare il fenomeno e sensibilizzare l’opinione pubblica e i referenti istituzionali, mettendo in campo azioni concrete per fronteggiare le situazioni di difficoltà sul tema attraverso una rete di stakeholder che condividono la missione del Banco dell’energia. Al progetto “Energia in periferia” di Reggio Calabria contribuisce anche lo Stakeholder Advisory Board di Edison, il comitato composto dai rappresentanti dei diversi portatori di interesse con cui Edison si confronta per indirizzare lo sviluppo sostenibile della società.