“Desidero portare all’attenzione pubblica il caso di un detenuto disabile psichiatrico ristretto presso il carcere di via San Pietro a Reggio Calabria; il soggetto in questione versa in uno stato di totale degrado, vivendo seminudo tra i propri escrementi che per quanto ripuliti periodicamente dal personale addetto, tuttavia non è sufficiente a consentirgli una detenzione normale. Le urla lamentose si avvertono da tutti i reparti. Il personale sanitario e gli agenti penitenziari fanno il possibile per contenerlo ma risulta inutile, è stato chiesto il trasferimento in una struttura adeguata, anche dal sottoscritto, con spirito di collaborazione e per evitare eventi infausti piuttosto che accertare responsabilità successive. la risposta è stata che appena si libererà il posto verrà trasferito e questo dura da circa sei mesi. Si fosse trattato di una bestia si sarebbero mobilitate le associazioni animaliste con sit-in e manifestazioni di protesta varie ma, si tratta solo di un essere umano e perciò può essere lasciato marcire. Questo ufficio ha deciso di fare un esposto alla Procura della Repubblica perché accerti eventuali responsabilità e di costituirsi parte civile nel caso venissero individuate o la situazione dovesse precipitare”.
A denunciarlo in una nota il garante metropolitano Paolo Praticò.