“Lavoratori e lavoratrici che vivono per strada, costretti a turni spesso massacranti ed a rischiare sulla loro pelle per una paga da fame. Il loro lavoro è la Sicurezza ma è meno sicuro di quanto possa immaginarsi, specie in territori ad alto tasso di criminalità.
L’episodio di stamattina a Reggio Calabria con la rapina ad un furgone portavalori, nel quale operavano tre Guardie Giurate, è l’ennesimo atto criminale che si compie ai danni non solo del patrimonio economico ma soprattutto sulla vita delle lavoratrici e dei lavoratori.
Danni psicologici, problemi sul luogo di lavoro, quando accade un episodio del genere la Guardia Giurata è la prima a subirne le conseguenze; dovranno dimostrare di aver eseguito tutto alla perfezione, saranno assoggettati a domande, dubbi, illazioni.
La Salute e la Sicurezza vengono quotidianamente messe a rischio in questo settore lavorativo, eppure tutto il comparto vede il Contratto Collettivo nazionale bloccato da 7 anni per mancanza di volontà e di serietà delle parti datoriali e per la scarsa attenzione delle Istituzioni.
Le Organizzazioni Sindacali di Categoria hanno in questo lungo periodo indetto scioperi, mobilitazioni nazionali e territoriali, manifestazioni nazionali, promosso e sollecitato incontri presso i ministeri dell’Interno e del Lavoro e nonostante ciò le associazioni datoriali continuano a dimostrare scarso interesse e volontà a chiudere il tavolo di trattativa nazionale rinnovando il contratto.
Significherebbe ottenere maggiori aumenti in busta paga e maggiori tuteli in termini di salute e sicurezza.
Alle Guardie Giurate coinvolte nella rapina a Reggio Calabria va la nostra solidarietà e vicinanza, che per noi significa anche continuare a lottare per portare alle lavoratrici ed ai lavoratori un nuovo Contratto Nazionale, più adeguato e più giusto di come è attualmente”.
Lo scrivono in una nota congiunta, Giuseppe Valentino e Samantha Caridi, rispettivamente segretario generale della Filcams CGIL Calabria e segretaria generale della Cgil Reggio-Locri.