Un tratto della SP6 è stato oggetto di un incidente. Una vacca vagante attraversando all’improvviso l’ex strada provinciale, oggi competenza della Città Metropolitana, è stata investita da un cittadino di Sant’Eufemia, ricoverato a seguito del sinistro. Il tutto è avvenuto nei giorni scorsi sul territorio di San Roberto in località di Femminamorta.
«I nostri migliori auguri di pronta e piena guarigione vanno al conducente ferito nell’incidente, ma l’episodio è anche occasione per avviare una seria riflessione e dibattito su una problematica che non deve cogliere impreparato un ente come la Città Metropolitana, la quale è competente per chilometri e chilometri di strada su cui deve rispondere – spiega Antonino Micari, sindaco di San Roberto e vicepresidente della Comunità del Parco d’Aspromonte – Il nostro Comune si è fatto carico a proprie spese dell’abbattimento e dello smaltimento della carcassa, il tutto sebbene sia un ente locale di piccole dimensioni e dalle limitate disponibilità di bilancio. Ringrazio per l’intervento i carabinieri forestali, sempre vigili sul nostro territorio. Sono anche dispiaciuto che la procedura da attuare, ossia l’abbattimento e la cremazione dell’animale, non sia stata esplicabile diversamente, perché a mio avviso con un controllo veterinario avremmo potuto quantomeno garantire della buona carne in favore dei banchi alimentari e dei più bisognosi».
Il sindaco Antonino Micari rende noto all’opinione pubblica di essere al lavoro su una proposta di regolamento da sottoporre alla Città Metropolitana e pure al Parco Nazionale dell’Aspromonte, che sarà presentata nei prossimi mesi, affinché possa essere preso in considerazione il rendere possibile dei controlli veterinari sugli animali vaganti abbattuti, così da rendere le loro carni vincolabili ai banchi alimentari qualora rispondessero ai requisiti alimentari.
«Gli animali vanno tutelati a prescindere, la fauna e la flora sono la vera ricchezza del nostro Aspromonte, ma gli incidenti purtroppo capitano e bisogna essere pronti – conclude Micari – Da buon montanaro ritengo quindi moralmente più decoroso evitare ogni spreco, poiché credo che l’essere destinato a sfamare la povera gente doni dignità all’animale abbattuto per caso fortuito».