“Il Museo del Bergamotto è certamente un valore per la nostra Città, ma deve esserlo nel rispetto delle regole e delle leggi che riguardano questo tipo di attività, ancor più quando esse vengono svolte all’interno di una struttura pubblica, concessa dal Comune con regolare bando che prevede chiaramente una serie di incombenze per chi decide di parteciparvi e se lo aggiudica. Purtroppo la procedura per la revoca del contratto di concessione, emessa dopo una lunga serie di confronti con l’Associazione ospitata dalla struttura, obbliga l’Ente ad agire per il ripristino di una condizione di legalità che riteniamo imprescindibile e la cui mancata applicazione determinerebbe peraltro una messa in mora per lo stesso Ente per l’ipotesi di danno erariale”. Così in una nota l’Assessora alle Attività Produttive del Comune di Reggio Calabria Angela Martino chiarisce in merito alle polemiche sollevate negli ultimi giorni da parte dell’Accademia del Bergamotto.
Negli scorsi di giorni, l’Accademia del Bergamotto aveva denunciato la chiusura del ‘Centro per la valorizzazione del Bergamotto’ con il suo Museo. “Un danno enorme per la città, nel pieno della stagione estiva, costringendo le migliaia di visitatori e le agenzie a veder cancellate le loro prenotazioni. Si tratta di un’azione abnorme nei confronti della gestione del Centro, considerando che il caso si risolverà, come stabilito, in aula di tribunale”, scriveva l’Accademia presieduta da Vittorio Caminiti, aggiungendo: “Questo atteggiamento vessatorio ci costringe a impegnare tutte le nostre energie per riaffermare la legalità nella nostra Città di Reggio Calabria.
“Bisogna chiarire che l’Accademia del Bergamotto, sin dal primo momento, si è mossa per cercare un accordo al fine di versare gli arretrati dei fitti maturati tra il 2020 ed il 2021 – debiti causati dalle difficoltà economiche dovute alla chiusura della struttura durante i diversi lockdown e limitazioni di questi ultimi due anni al settore della cultura. Sulla scia delle strategie attuate in tutta Italia da Associazioni Culturali e Musei, l’Accademia ha proposto all’Amministrazione Comunale di poter procedere con il versamento a rate e ha richiesto una riduzione equa del canone. Questi svariati tentativi di un dialogo costruttivo e civile non hanno sortito alcuna risposta da parte dell’Amministrazione. L’unica risposta è stata un perentorio ed unilaterale avviso di pagare, entro 30 giorni, in una sola soluzione il debito maturato”.
“Il 19 Luglio 2022, l’assessore comunale Angela Martino dichiara pubblicamente che entro l’8 Settembre 2022 il Museo del Bergamotto dovrà sgomberare per ‘Il ripristino della legalità nel settore mercatale’ e contemporaneamente dichiara che la stessa amministrazione non ha ancora pagato il 100% di quanto dovuto per il Mercato Ittico. Ci chiediamo quindi cosa sia legalità, o come essa possa essere valutata a seconda di chi subisce il giudizio.
Oggi la replica dell’assessore Martino: “In più occasioni il Settore Sviluppo Economico dell’Ente ha invitato l’Associazione Accademia del Bergamotto a regolarizzare la sua posizione all’interno della struttura comunale – ha aggiunto Martino – inviti purtroppo infruttuosi che dopo innumerevoli confronti e relativi solleciti non hanno suscitato gli effetti sperati. C’è da chiarire alcuni aspetti sulla vicenda, anche per dare una reale dimensione dei fatti a chi giustamente vuole farsi una propria idea sulla vicenda. Anzitutto che l’Associazione che lo gestisce risulta nella sostanza strutturalmente morosa a fronte del canone, seppur contenuto, che era previsto nell’iniziale affidamento a seguito del bando di gara effettuato dall’Ente. Inoltre – prosegue Martino – c’è da precisare che la stessa Associazione occupa abusivamente, praticamente dall’inizio della concessione, alcuni spazi, all’interno dei locali del mercato coperto di via Filippini, che non risultano oggetto della concessione. Ed infine che la stessa Associazione, a quanto risulta da numerose circostanze pubblicamente documentate, effettua attività di somministrazione che non sono ovviamente previste dal contratto di concessione”.
“Tutti elementi – spiega ancora l’Assessora comunale – che non solo risultano nettamente in contrasto con il rispetto delle norme sulle quali l’Ente, per propria attività gestionale, è tenuto a vigilare, ma costituiscono anche un pugno in un occhio rispetto alle attività onestamente portate avanti a livello commerciale da migliaia di operatori economici che quotidianamente lavorano sul nostro territorio”.
“Non comprendiamo dunque i toni della polemica sollevata dall’Associazione. Negli ultimi anni il Comune di Reggio Calabria ha più volte incontrato i rappresentanti, concedendo, a fronte di un fitto carteggio, una serie di proroghe e occasioni di dilazione dei pagamenti pregressi dei canoni dovuti. A fronte di tale disponibilità però non abbiamo riscontrato da parte dell’Associazione una reale e fattiva volontà di rientrare nel binario della legalità. E questo purtroppo risulta intollerabile, non certo per una volontà arbitraria dell’indirizzo politico, ma per la stessa attività gestionale dell’Ente, che è tenuto a rispondere della propria condotta e non può in alcun modo soprassedere su un atteggiamento che ha prodotto, nel tempo, una serie di abusi inaccettabili e sperequativi nei confronti della stragrande maggioranza dell’imprenditoria onesta che caratterizza il tessuto produttivo del nostro territorio”.