“A volte bisogna rischiar, fare altre cose. Occorre rinunziare ad alcune garanzie perché sono anche delle condizioni” - Tiziano Terzani
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Palmi: assolta la dottoressa Lidia Viterale

Si è conclusa con un Decreto di Archiviazione la triste vicenda processuale che ha visto protagonista, suo malgrado, la Dott.ssa Lidia Viterale, funzionario presso il Centro Divulgazione Agricola di Gioia Tauro, indagata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Palmi (Rc) nell’ambito del procedimento penale n. 562/2018 RGNR – n. 466/2018 RGIP.

Secondo la prospettazione accusatoria, l’odierna indagata era chiamata a rispondere dei reati previsti dagli artt. 81, 110, 416, 640 c.p. ed art. 55-quinquies D.Lvo 165/01 perché, in concorso con altri dipendenti dell’ARSAC  (Agenzia Regionale per lo Sviluppo dell’Agricoltura Calabrese, Area 6, Sezione di Gioia Tauro), allo scopo di commettere più delitti contro la pubblica amministrazione ed il patrimonio finalizzati ad assentarsi dal posto di lavoro presso l’ARSAC, avrebbe attestato falsamente la presenza in servizio e, di conseguenza, eluso la prestazione di lavoro conseguendo l’ingiusto profitto della relativa retribuzione.

Il Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale di Palmi, Dott.ssa Federica Giovinazzo, ha emesso nei confronti della Dott.ssa Lidia Viterale decreto di archiviazione perché il fatto non sussiste.

La difesa della Dott.ssa Lidia Viterale, sostenuta dall’ Avv. Domenico Antico del Foro di Palmi, ha dimostrato, mediante una corposa attività d’indagine difensiva, che la ricostruzione operata dagli inquirenti non era rispondente alla realtà dei fatti.

Infatti, i successivi accertamenti effettuati dalla polizia giudiziaria operante a riscontro dell’attività difensiva, hanno dimostrato che l’indagata fosse presente sul posto di lavoro nelle date di cui alle contestazioni, o che comunque fosse impegnata in attività d’ufficio.

Pertanto, la formula utilizzata dal Giudice per le Indagini Preliminari “perché il fatto non sussiste”, dimostra che lo stesso ha accolto la tesi prospettata dalla difesa, che ha sostenuto sin dall’inizio la presenza dell’indagata sul posto di lavoro.

Si è evidenziato, altresì, che le video-riprese registrate dalle telecamere poste nei pressi dell’ingresso principale della palazzina ARSAC di Gioia Tauro attestavano la presenza continua e costante della Dott.ssa Lidia Viterale sul posto di lavoro, in perfetta sintonia con i tabulati delle presenze acquisiti dalla polizia giudiziaria presso la stessa ARSAC.

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