“All’indomani delle elezioni amministrative svoltesi nell’area metropolitana di Reggio Calabria corre l’obbligo fare l’analisi del voto, tenendo conto non solo dei risultati ottenuti ma anche delle risposte territoriali alle strategie adottate dal nostro partito. Abbiamo appena cominciato.
Si tratta di una grande sfida a partire dalla responsabilità di ricoprire il ruolo di commissario provinciale per arrivare al cambio radicale della classe dirigente dell’UDC, deciso dal segretario nazionale Lorenzo Cesa lo scorso aprile con l’azzeramento dei vertici storici, a poco meno di un mese dalla presentazione delle liste.
La sola idea di far partecipare l’UDC a qualche competizione elettorale non era neppure tra le più rosee previsioni. Invece non solo è stata intrapresa la campagna elettorale, ma si è andati ben oltre con un unico obiettivo: far ritornare a vivere il simbolo UDC sulle pagine dei giornali in provincia di Reggio Calabria, dove fino al 14 maggio scorso non se ne parlava frequentemente”. Così afferma in una nota il commissario provinciale UDC di Reggio Calabria Paolo Ferrara.
“Piazzati i candidati a Bagnara, Bovalino, Calanna, Laganadi, Motta San Giovanni, Palmi, San Ferdinando, Villa San Giovanni, si è aperto il dibattito – prosegue nella nota. In alcuni comuni, come Calanna e Laganadi, le nostre strategie non hanno dato i risultati sperati, così permettendo ai rispettivi sindaci di conquistare il loro terzo mandato consecutivo. La coalizione unita non è stata sufficiente a conquistare la fiducia dei cittadini a Bagnara e Palmi. Il deludente risultato ci obbliga a soffermarsi e fare analisi e autocritica sulle strategie scelte. Pertanto, davanti all’esito delle urne, si deve concordare con quanto ha affermato il deputato azzurro Francesco Cannizzaro: “La politica non è vincere o perdere, ma metterci la faccia”. È inequivocabile che il responso della provincia di Reggio Calabria ha bocciato le “azioni monocratiche” di chi definisce “condivise” le scelte personalistiche e autoreferenziali.
Saggia è anche la riflessione dell’amico e collega Commissario provinciale di Fratelli d’Italia Denis Nesci che nella sua analisi di voto afferma che “Il risultato ci lascia la consapevolezza di aver tracciato una rotta chiara su come si debba lavorare in futuro con gli amici alleati, ricompattando una squadra che deve cambiare marcia”.
Lungimirante è stata anche l’apertura dell’UDC a Villa San Giovanni che ha favorito la costituzione di una nuova area moderata inclusiva con assi inediti che hanno condotto alla vittoria la candidata Giusy Caminiti e hanno consolidato un nuovo laboratorio politico inclusivo aperto a tutte le forze civiche e moderate”.
“Serve una coalizione unita e inclusiva aperta alle forze moderate con l’obiettivo di dar vita a una sempre più concreta aggregazione di centro, – conclude Ferrara – indispensabile a dare priorità alle necessità territoriali e al miglioramento della qualità della vita dei residenti.
La rigenerazione messa in atto in circa un mese di attività ha consentito la nostra presenza in molti comuni dando la possibilità all’UDC non solo di rigenerare l’opinione pubblica e far crescere l’interesse sullo scudocrociato, ma anche di poter eleggere consiglieri comunali che presto si presenteranno ufficialmente”.