“Un motorino dato alle fiamme nel bel mezzo di una delle più importante opere artistiche della città, in uno dei suoi punti nevralgici, rappresenta di per sè un’opera d’arte “drammatica”, manifesto principe di una città ormai in pieno decadimento, data alle fiamme appunto!
Ed ancora, trovo INACCETTABILE che una città come Reggio Calabria affoghi tra cumuli di spazzatura e la colpa, stando all’Amministrazione Comunale, sia solo dei cittadini “lordazzi”!
Ritengo ancora più stonata la considerazione che, il Sindaco sospeso Giuseppe Falcomatà consideri “Campioni di stortia” gli autori del vile gesto incendiario; semmai avrebbe dovuto chiamarli col loro vero nome “delinquenti”.
Bisogna finirla col demandare sempre ad altri le colpe di situazioni che provengono da chi ha dimostrato (e continua a farlo) una manifesta incapacità ad amministrare la città, anche e soprattutto alla luce di un territorio sensibile che merita maggiore attenzione in fatto di controllo e sicurezza dei propri i cittadini”. Ad affermarlo in una nota Antonino Carlo Fazio (FdI), Capo Dipartimento Legalità, Sicurezza e Immigrazione per la città di Reggio Calabria.
“Forse sfugge, alla nostra Amministrazione Comunale, – prosegue Fazio – che il fallimento della loro gestione si manifesta nel momento in cui non riesce a rendere vivibile una città, arrivando ad esternazioni desuete o fuori contesto, secondo cui “il caffè a Reggio Calabria sia offerto dalla ‘Ndrangheta”.
Ecco, potrei accettare se tale affermazione fosse mossa da chi conosca davvero il fenomeno mafioso, la sua archetipa origine, la sua genesi, evoluzione e ramificazione all’interno degli apparati dello Stato centrale e non; ma utilizzare un’affermazione simile, per mascherare le proprie incapacità, lo trovo di cattivo gusto ed offensivo, nei confronti dei tanti, tantissimi, calabresi per bene che con la ‘Ndrangheta non hanno nulla a che vedere.
Trovo ancora più grave che, a permettersi di dare tali lezioni di legalità, sia un’amministrazione che si ritrova il proprio Sindaco e altri suoi collaboratori, sospesi dalle loro funzioni per una condanna di primo grado per abuso d’ufficio.
Trovo stucchevole che parlino di legalità, chi si ritrova sotto inchiesta per i tanto famosi brogli elettorali, che determinerebbero, se venissero accertati dalla Magistratura, un durissimo colpo alla democrazia nella nostra città”.
“Trovo imbarazzante calarmi nelle vesti di chi pronuncia certe frasi, – conclude il Capo Dipartimento nella nota – dopo aver ridotto la città a soffrire un debito amministrativo gigantesco, incapaci di rispettare i termini per la presentazione di un bilancio già di per sè in forte discussione, in riferimento alla mancanza di trasparenza e legittimità.
Come si può pensare di infondere sicurezza ai cittadini, quando quest’Amministrazione, per ben 5 anni, non è stata capace di nominare un Comandante della Polizia Municipale, dimenticando (o forse non sapendo) che prima ancora di Carabinieri e Polizia, la Polizia Municipale, rappresenta il primo biglietto da visita, come presidio di legalità in una città che vuole dirsi civile; situazione di vergognoso stallo che, in quegli anni, ha determinato difficoltà immani per gli agenti della Municipale, nello svolgere il loro ruolo senza una guida di riferimento e, di conseguenza, una ridotta capacità di controllo del territorio che nella nostra “sensibile” città non ci possiamo affatto permettere.
Credo sia il caso di SMETTERLA con questa sterile caccia alle streghe, esiste una Procura della Repubblica ove andare e denunciare gli “’ndranghetisti che offrono il caffè”, ma se ciò non avviene, meglio evitare certe esternazioni nei confronti di una comunità, perché il contrasto alle mafie è una cosa seria, mentre certe affermazioni non credo lo siano affatto!”.