“Sono passati quasi cinque anni da quando mi avete dato l’onore e l’onere di essere consigliere del nostro Comune ed il mio vuole essere anzitutto un ringraziamento, ancor prima che un saluto. Sono stati anni intensi, pieni, significativi, entusiasmanti, a volte duri, caratterizzati da tante battaglie; anni che ricorderò a lungo, un’altra avventura che rimarrà con me per sempre. Credo di poter dire di avere svolto il ruolo di consigliere al meglio delle mie possibilità, costantemente in lotta e scontrandomi spesso con l’impotenza dell’essere in minoranza. Credo tuttavia che l’elenco delle iniziative promosse, delle interpellanze, degli articoli non renderebbe in alcun modo giustizia alla ricchezza e alla vivacità delle relazioni umane costruite, anche a chi mi ha semplicemente fermato per strada per dirmi che qualcosa non andava, e che hanno reso veramente unica questa mia esperienza. Voglio dire, che quello che ho fatto l’ho fatto col cuore, impegno e sacrificio onesto”. Lo afferma in una nota il consigliere comunale di Motta San Giovanni Domenico Mallamaci.
“Mi sarebbe piaciuto propormi come Sindaco del nostro Paese e proseguire questo percorso tra la concretezza dei fatti quotidiani e il sogno di un cambiamento, – prosegue la nota – tra la vicinanza alle persone e ai loro problemi e l’ambizione di un grande disegno. Ho imparato però che le cose possono cambiare, ma solo quando le persone si uniscono per ottenerle mettendo da parte i protagonismi, e ciò, purtroppo, non è stato possibile. Ho accettato qualsiasi ragionamento democratico, che potesse portare, come normale che sia, anche a passi indietro, ho dato anche la mia disponibilità a candidarmi come consigliere, ma non posso assolutamente accettare l’azzeramento di qualsiasi percorso logico di condivisione. Non è accettabile una scelta priva di democraticità, basata su simpatie, parentele e dinamiche imbarazzanti , è sempre di più apparso un acceso confronto tra tifosi al bar. Ho assistito ad affermazioni di ogni genere tese solo a screditare, attaccare ed insultare i propri potenziali competitors. Ogni riferimento collettivo è perso nel nulla, come lacrime nella pioggia. Un vortice in cui è difficile trovare un interesse generale che, invece di essere un riferimento vuoto e retorico, sia il cardine emotivo della propria candidatura. Sono prevalse le logiche della “falsa politica” tanto care ad alcuni dei protagonisti che hanno animato il percorso che avrebbe dovuto portare alla composizione di una lista alternativa e competitiva”.
“Mi scuso con quanti hanno creduto nella mia persona, – conclude Mallamaci – con tutti coloro che nel mio modo di “fare” hanno letto una speranza e che ancora in queste ore mi invitano a non mollare. Per quanto mi riguarda la cosa principale resta il bene del mio Paese e del mio territorio come missione e come responsabilità e non ho intenzione di fermarmi: sarò sempre cittadino di Motta San Giovanni, con la passione e lo spirito di servizio di sempre! Mi sento di rivolgere un invito a tutti coloro con cui ho condiviso questo mio bellissimo “tragitto” e in particolare ai nostri giovani compaesani: non smettete di sognare, di guardare lontano, di scrutare l’orizzonte e di fare politica. È solo in questo modo che si può costruire un futuro dignitoso. Ai futuri Amministratori auguro buon lavoro, c’è tanto da fare e ricordate: fare politica è servire”.