“Quella selezione risale al 2008, e’ ancora clamorosamente aperta e riguarda un posto di ricercatore alla facolta’ di Architettura. Decine di ricorsi vinti alla giustizia amministrativa, una denuncia penale e quattordici anni dopo, proprio su quel concorso e’ ora la Procura a mettere in fila una serie di ipotesi di reato. Mi sono accorta presto che qualcosa non andava, da un accesso agli atti ho rilevato una serie di errori che mi hanno lasciato basita”. E’ quanto afferma, in un’intervista alla “Gazzetta del Sud”, Clara Stella Vicari Aversa, l’architetto messinese che con la sua denuncia ha fatto scoppiare il caso dei “concorsi pilotati” all’Universita’ di Reggio Calabria e che ha portato all’interdizione del rettore Santo Marcello Zimbone, del prorettore Pasquale Catanoso, di altri quattro docenti e di due funzionari.
“Non so se fossi la piu’ titolata – aggiunge – pero’ ho la legittima pretesa che venisse selezionato il candidato piu’ idoneo in modo corretto. Non e’ stata una scelta facile, questa storia e’ una ferita che non si rimarginera’. Ma quando ho visto che l’Universita’ continuava imperterrita a bandire concorsi le cui le modalita’ di espletamento erano sempre le stesse, nonostante abbia vinto qualcosa come 40 ricorsi, ho capito che la sola via amministrativa non sarebbe servita per ottenere giustizia”.
“Nelle ultime ore – sostiene ancora la professionista che oggi, tra l’altro, e’ vice presidente dell’Ordine degli architetti di Messina – ho avuto una pioggia di attestati di solidarieta’ da professori, colleghi, persino ex studenti, ma per troppo tempo ho dovuto contare soltanto sulla mia forza d’animo. Pensi che quando ho fatto il primo ricorso, su dodici concorrenti nessuno ha voluto unirsi”.