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Incendi boschivi, Verdi-Europa Verde Reggio Calabria: “Questa volta intervenire con tempestività

“La Federazione Metropolitana di Europa Verde non può accettare che come ogni anno la Calabria e i calabresi si avviino, più o meno inconsapevolmente, a un’altra estate di distruzione a causa degli incendi boschivi e che la regione Calabria e gli altri enti, a cominciare dalla città metropolitana di Reggio, attendano gli incendi come se questi fossero una calamità naturale.

Eppure, solo alcuni mesi fa, tutti i politici calabresi con responsabilità di governo si stracciavano le vesti (senza però assumersi le loro grandi quanto evidenti responsabilità) per gli incendi che distruggevano decine di migliaia di ettari di boschi, di territori agricoli e relative infrastrutture. E uccidevano anche donne e uomini. Eppure è stato un disastro annunciato. Sarebbe bastato leggere lo stesso Piano A.I.B. redatto da Calabria Verde (in buona parte copia incolla degli anni precedenti) dove si parlava di prevenzione sapendo che nessuno avrebbe controllato che fosse messa in atto, e di avvistamento e di lotta attiva riconoscendo però con onestà intellettuale che fossero estremamente insufficienti in termini di mezzi, vedette e squadre di spegnimento. Si ricorda che la superficie totale della Calabria è di 1.522.200 ettari, quella boscata è di 612.931 ettari e dunque il 40% di quella totale. I dati del piano AIB 2021 (prima delle visite mediche di idoneità degli

operatori AIB) riferivano che sarebbero stati disponibili 282 operatori per l’avvistamento e pertanto 1 ogni 2000 ettari circa, e 578 operatori per lo spegnimento (distribuiti tra squadre e autobotti) e pertanto 1 ogni 1000 ettari circa. Sarebbe quasi inutile ricordare (ma per qualcuno è utile farlo) che il successo della lotta agli incendi è legato a un efficace servizio di avvistamento (vedette dislocate in postazioni strategiche) e alla rapidità delle operazioni d’intervento poiché la tempestività delle forze a terra impedisce la propagazione degli incendi, e pertanto rende inutile il supporto dei mezzi aerei. Dunque, non può essere un volontariato improvvisato, ovvero presunti o reali rafforzamenti della flotta aerea a risolvere il problema degli incendi, bensì un servizio A.I.B. efficiente ed efficace formato da professionisti per l’avvistamento e lo spegnimento che siano ben coordinati, equipaggiati e in numero almeno triplicato rispetto agli anni precedenti.

Soffermando l’attenzione al territorio della città metropolitana è importante sottolineare che per conformazione geomorfologica, tipologie vegetazionali, clima e condizioni socio-economiche, è particolarmente esposto e sensibile al fenomeno incendi e ne paga dati alla mano tutte le conseguenze negative. Durante il 2021 gli incendi hanno interessato una superficie di 14.000 ettari, di cui 7.000 ettari di aree boscate. Un dato spaventoso, senza precedenti negli ultimi decenni. Allora, perché non chiedere di integrare con uomini e mezzi propri il servizio di competenza regionale? Certo, si sarebbe dovuto prevedere per tempo l’assunzione e la formazione del personale… ma se non si si assume e forma personale nemmeno in un settore di grande criticità ambientale come si possono risolvere i problemi della disoccupazione giovanile nonché della tutela dell’ambiente già prevista e ribadita anche dal Piano nazionale di Ripresa e Resilienza?

La Federazione metropolitana di Europa Verde, da parte sua, chiederà ancora una volta agli enti competenti di intervenire con tempestività e competenza per risolvere definitivamente le criticità nel servizio A.I.B.

Si tratta di una partita cruciale, in cui sono in gioco la sopravvivenza dell’ambiente e la credibilità di chi ha responsabilità politiche.

Così, in una nota, Gerardo Pontecorvo, segretario della Federazione metropolitana di Europa Verde/Verdi.

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