“Altro che appello al civismo! La dichiarazione dei giorni scorsi dei 5 ex sindaci, sembra più il tentativo, per un verso, di rivalersi sui rispettivi partiti politici e, per altro, di utilizzare l’occasione per evitare che il loro nome possa essere accomunato a coloro che sono indicati come gli autori dei disastri amministrativi, in questo modo glissando anche le loro responsabilità.
A dirlo non è solo la nostra deduzione logica ma anche il metodo con cui è stata espressa quella che non è affatto una proposta amministrativa e tantomeno un invito al civismo, narrata in modo confuso, segnata da grandi contraddizioni e da evidenti bugie”. Lo afferma in una nota “Italia dei Valori Calabria”.
“Primo tra tutti l’asserito progetto del polo logistico che, messi alle strette, si è rivelato solo un’idea e nemmeno la loro, dal momento che è stata presentata nel 2013 insieme ad una più vasta programmazione. La loro “idea” peraltro si scontra con tutti i principi economico-trasportistici e soprattutto con il “waterfront” immaginato con una litoranea a sud, in stridente contrasto proprio con il polo logistico, senza il minimo accenno ad opere di ripascimento da Sud a Nord, per poi arrivare ai programmi del PNRR avuti grazie all’opera meritoria delle associazioni ma che al momento, privi della autosufficienza economica, rappresenta solo un elenco della spesa”.
“Nemmeno una parola sui servizi di prossimità, – prosegue la nota – su come ci si voglia attrezzare per colmare al più presto il GAP economico derivante dal dissesto, su un progetto generale e complessivo che riguardi la città nel suo insieme e ci si sforza, con grande vigore, di dettare patenti di “buoni e cattivi” scegliendo gli interlocutori in base a criteri personalissimi e sulla base delle solite “famiglie elettorali”.
Sicuramente per distrazione nostra, non abbiamo nemmeno sentito le ragioni dei ritardi da loro accumulati in decenni, nella realizzazione di opere ormai progettate e finanziate e le scuse alla città per la netta opposizione alla realizzazione di infrastrutture essenziali, al deplorevole tentativo di modificarne i progetti che però ora vengono da tutti declinati come assolutamente necessari per garantire sviluppo sostenibile e occupazione”.
“Tantomeno abbiamo sentito un appello acché nessuno dei Consiglieri uscenti si riproponga, per scongiurare la possibilità che l’inevitabile sentenza di incandidabilità decennale, da parte della Corte dei Conti, determini l’ulteriore ed ennesima stagione di ingovernabilità della città”.
“Noi che dei partiti non ne abbiamo mai fatto un punto irrinunciabile, – conclude la nota – non possiamo altresì consentire che si svilisca il ruolo che ad essi viene affidato dalla Costituzione, che è cosa assolutamente diversa e nobile rispetto a come le persone li hanno determinati.
Ebbene, allora, non ci convince affatto la narrazione che viene dai 5 ex sindaci, perché costruita richiamando un “civismo” circoscritto, frutto di un artefatto e che, invece, avrebbe dovuto essere costruito con l’ammissione di responsabilità – che ci sono tutte – e con la predisposizione di un programma comune, provando poi a riannodare quel sentimento di riconciliazione e solidarietà con una città che ora pretende di smettere di soffrire”.