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Bonifica del SIN di Crotone: dopo 25 anni partiranno i primi carichi di rifiuti non pericolosi della discarica fronte mare

Il prossimo 18 agosto 2025 segnerà, per i cittadini di Crotone, un momento atteso da oltre 25 anni: inizierà la rimozione definitiva dei residui industriali depositati a pochi metri dal mare e mai smaltiti correttamente.

Questi residui industriali, contaminati e illecitamente fatti abbancare sull’arenile adiacente al mare cristallino, saranno portati via.

Lunedì prossimo, dunque, inizierà il viaggio di oltre 400.000 tonnellate di rifiuti NON pericolosi e di 360.000 tonnellate di rifiuti pericolosi (NON contenenti Tenorm e Amianto), fuori da Crotone e dalla Regione Calabria.

Si inizierà con circa duemila tonnellate di rifiuti non pericolosi, delle circa diecimila tonnellate attualmente già rimosse, stoccati nelle baie di protezione e sicurezza realizzate in aree di proprietà privata da Eni Rewind S.p.A., denominati D15 non Tenorm.

Dopo le procedure di caratterizzazione, selezione e omologazione, i materiali saranno caricati su oltre 100 automezzi pesanti (circa 15 camion al giorno) e trasferiti in impianti e discariche autorizzati in varie regioni d’Italia.

Durante tutte le fasi, saranno effettuati rigorosi controlli ambientali e sanitari grazie al supporto dell’Arma dei Carabinieri – Legione Calabria – Comando unità forestali, ambientali e agroalimentari e dei tecnici di ARPACAL.

Questa bonifica rappresenta la prima vera azione concreta contro una discarica abusiva, mai autorizzata per questo scopo, dalla Regione Calabria e dove per decenni sono stati depositati rifiuti contenenti metalli pesanti, radionuclidi e amianto.

La giornata di lunedì sarà una data da ricordare: il frutto dell’impegno congiunto di tanti soggetti che, pur tra confronti e contrasti, hanno unito le forze con un unico obiettivo — realizzare ciò che per troppo tempo era stato rimandato.

Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE), Ministero della Difesa, Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, Commissario Straordinario, Regione Calabria, Provincia di Crotone, Comune di Crotone, Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA), Prefettura, Guardia di Finanza – Comando Regionale Calabria, Polizia di Stato, Questura di Crotone, Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente della Calabria (ARPACAL), Capitaneria di Porto, Autorità di Sistema Portuale dei Mari Tirreno Meridionale e Ionio, Soprintendenza Archeologia – Belle Arti – Paesaggio per le province di Catanzaro e Crotone, Provveditorato Interregionale per la Sicilia e Calabria, Anas, Ferrovie dello Stato, Polizia Stradale, Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, SOGESID; un lungo elenco di attori protagonisti di questa rivoluzione culturale in primis, perché la voglia comune di superare l’immobilismo dei decenni precedenti, ha prevalso su logiche diverse e apparentemente inconciliabili.

“A loro, oltre che alle Associazioni, ai comitati, alla cittadinanza attiva e ai miei detrattori, voglio dire grazie, perché la dialettica civile, fatta di idee contrastanti ma argomentate (e non frutto di inutili strumentalizzazioni politiche o personali), ha portato a questo straordinario risultato.

I prossimi passi da compiere saranno orientati a completare la bonifica dell’area fronte mare, a liberare la città dai CIC (come stabilito dalla sentenza del Tribunale di Milano n. 2536 del 28 febbraio 2012), a restituire la fruibilità all’Area Archeologica (su tale argomento si segnala che il Capo del Dipartimento del Ministero della Cultura e il Capo del Dipartimento del MASE hanno espresso parere favorevole al conferimento delle attività di bonifica compresa l’area detta Vigna Nuova, alla responsabilità operativa del Commissario), alla foce dell’Esaro e all’area marino – portuale.

Questo significherà restituire dignità, fiducia ed economia a una città che ha pagato un prezzo altissimo al suo passato industriale.

Una storia industriale e umana, difficile, complessa e complicata da ricordare e raccontare oggi, iniziata nei primi anni ’20 con la costruzione delle Centrali Idroelettriche della Sila, proseguita negli anni ’30 con la industrializzazione dei territori agricoli del Marchesato e terminata negli anni ’90.

Oggi, altre realtà industriali estrattive e produttive rimangono attive e produttive di beni ad alto valore economico a forte rilevanza sociale; bisognerà farle convivere in modo sostenibile con la visione di una nuova Crotone, città turistica, attrattiva e moderna” afferma il commissario Emilio Errigo.

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